Islamabad (Pakistan), 3 set. (LaPresse/AP) – L’esercito pakistano ha ucciso 910 militanti e ha perso 82 soldati dall’inizio dell’offensiva militare lanciata il 15 giugno nel Nord Waziristan, la regione tribale situata al confine dell’Afghanistan. L’esercito ha fatto sapere di aver eliminato la presenza degli insorti nelle città di Miran Shah, Mir Ali, Datta Khel, Boya e Degan, tutte ex roccaforti dei talebani. Nel corso dell’operazione sono state distrutte decine di fabbriche improvvisate per la produzione di ordigni esplosivi, ha riferito l’esercito. A causa dell’offensiva circa 800mila persone sono fuggite dalle proprie case e vivono in accampamenti o alloggi affittati a diversi chilometri dalle loro città e villaggi. Le forze armate hanno fatto sapere di fornire prodotti alimentari e assistenza medica a migliaia di sfollati. Negli ultimi mesi le autorità hanno inoltre condotto 2.274 operazioni dell’intelligence in tutto il Paese, uccidendo altri 42 militanti e catturandone 114.

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