Washington (Usa), 24 ago. (LaPresse/AP) – Peter Theo Curtis, il giornalista americano scomparso due anni fa ad Antakya, nel sud della Turchia, da dove voleva entrare in Siria a ottobre 2012, è stato liberato questo pomeriggio. Il governo degli Stati Uniti ha confermato la notizia. Lo scorso 30 giugno era stato diffuso un video di Curtis, ottenuto da al-Jazeera, che mostrava il giornalista con capelli lunghi e barba ma apparentemente in buona salute. Il reporter leggeva un discorso preparato nel quale diceva il suo nome e la sua professione. In quel filmato si presentava come giornalista di Boston, in Massachusetts.
Susan Rice, consigliera per la sicurezza nazionale, riferisce che Curtis al momento si trova in un luogo sicuro fuori dai confini siriani. Il giornalista, come spiega il segretario di Stato americano, John Kerry, era stato sequestrato da un gruppo di militanti legato ad al-Qaeda. Un cugino del giornalista, Viva Hardigg, ha riferito ad Associated Press che Curtis è stato nelle mani dei militanti del Fronte Nusra, un gruppo affiliato ad al-Qaida in Siria.
Il reporter, spiegano i familiari, “è in buona salute”. “Siamo profondamente sollevati per il suo ritorno – afferma Hardigg – e grati alle molte persone che ci hanno aiutato a liberarlo. Allo stesso tempo, però, pensiamo costantemente agli altri ostaggi che sono ancora detenuti e a tutti quelli che lavorano per la loro liberazione. Vogliamo fare tutto il possibile per sostenere i loro sforzi”.
Nessun notizia trapela dalla Casa Bianca sulle circostanze del rapimento e su quelle del rilascio di Curtis, ma le Nazioni Unite riferiscono è stato consegnato ai caschi blu sulle alture del Golan e, dopo una visita medica, è stato affidato alle autorità americane.
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