Monrovia (Liberia), 21 ago. (LaPresse/AP) – Tensione nel quartiere baraccopoli di West Point, a Monrovia, la capitale della Liberia. Da ieri l’intera zona, nella quale risiedono 50mila persone, è tenuta in quarantena e nessuno può entrare o uscire per via dell’epidemia di ebola. Una rappresentante del governo locale tuttavia ha organizzato l’uscita della propria famiglia. Così centinaia di abitanti sono scesi in strada. Già erano furiosi per la misura della quarantena ma il privilegio della rappresentante politica ha acceso ulteriormente gli animi. In centinaia hanno circondato la sua casa fino a che le forze di sicurezza non sono riuscite ad avvicinarsi con un convoglio di auto blindate e a portare via le persone sparando in aria. Nell’opreazione un adolescente è rimasto ferito.
Qui la situazione appare sempre più drammatica. Negli ultimi giorni alcuni malati erano sono stati trasferiti proprio in questo quartiere. I residenti allora avevano manifestato duramente e gli scontri si erano risolti nel saccheggio di una clinica. Trentasette pazienti che vi erano ricoverati sono fuggiti ma successivamente sono rientrati tutti. Ora nel quartiere vige il coprifuoco dalle 21 alle sei del mattino. I residenti sono preoccupati soprattutto di rimanere senza prodotti alimentari, visto che i prezzi sono saliti notevolmente subito dopo l’annuncio della quarantena.
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