New York (New York, Usa), 19 ago. (LaPresse/AP) – Non si placa la tensione a Ferguson, sobborgo di St.Louis in Missouri dopo la morte di Michael Brown, il 18enne di colore ucciso da un poliziotto sabato 9 agosto. Almeno 31 persone sono state arrestate e due sono rimaste ferite nei disordini della notte scorsa. Lo ha fatto sapere il capitano Ron Johnson della Missouri Highway Patrol, a capo della sicurezza nella città, durante una conferenza stampa. Manifestanti, ha raccontato, hanno lanciato bottiglie e bombe molotov contro agenti, e alcuni dimostranti hanno aperto il fuoco. Quattro poliziotti sono rimasti feriti da pietre e bottiglie. Inoltre due giornalisti tedeschi sono stati fermati e detenuti per tre ore.
Il quotidiano Die Welt ha fatto sapere che il corrispondente Ansgar Graw e il reporter Frank Herrmann, che scrive per giornali locali in Germania, sono stati fermati per non aver seguito le istruzioni della polizia di lasciare una strada. I due sostengono di aver eseguito gli ordini degli agenti. Poliziotti, ha affermato Johnson, hanno dovuto chiedere più volte ai rappresentanti della stampa di tornare sui marciapiedi. In alcuni casi, ha sottolineato, non è stato possibile chiarire subito chi era un giornalista. Descrivendo “una dinamica pericolosa nella notte”, Johnson ha fatto appello ai manifestanti pacifici affinché protestino durante il giorno.
La polizia ha usato anche veicoli corazzati e ad un certo punto ha sparato gas lacrimogeni e granate stordenti. Non ci sono notizie di feriti gravi, ma ci sono stati degli arresti. Anche un fotografo dell’agenzia Getty è stato fermato e poi rilasciato.
Quando le strade sono state svuotate, le autorità hanno ordinato ai giornalisti di lasciare la zona per motivi di sicurezza, affermando che ci fossero segnalazioni di spari da arma da fuoco. La gestione della folla è rimasta la responsabilità della polizia e le unità della Guardia nazionale convocate ieri nella città dal governatore del Missouri Jay Nixon si sono tenute in disparte. Intanto la polizia della contea di St. Louis sta lavorando su un piano mirato a stabilire una zona destinata alle proteste notturne.
L’AUTOPSIA – Il 18enne è stato colpito con un’arma da fuoco almeno sei volte, di cui due alla testa. È quanto risulta dall’autopsia indipendente condotta su richiesta della famiglia del ragazzo dal dottor Michael Baden, ex capo medico legale di New York. Secondo Baden, che ha parlato in una conferenza stampa, uno dei proiettili è entrato nella parte superiore del cranio di Brown, il che significherebbe che la testa del giovane era piegata in avanti. Questa, afferma il medico, è stata probabilmente l’ultima pallottola a colpire il 18enne, il quale è stato inoltre raggiunto da quattro proiettili al braccio destro. Non sembra che i colpi siano stati esplosi da una distanza ravvicinata, perché sul corpo del giovane non sono state trovate tracce di polvere da sparo. Questa valutazione potrebbe tuttavia cambiare se simili residui fossero trovati sui vestiti di Brown, che non sono stati esaminati dal medico. Alcuni dei proiettili sono usciti e rientrati nel corpo del giovane più volte. Secondo Baden, Brown non sarebbe sopravvissuto anche se fosse stato portato subito in ospedale. Il rapporto era solo un documento preliminare e che si attende l’esito dell’autopsia richiesta dal dipartimento di Giustizia americano per avere degli ulteriori riscontri. “Noi vogliamo la verità, ne ha bisogno la famiglia e l’intera comunità”, ha concluso il legale della famiglia Brown, Benjamin Crump. Anche l’autopsia eseguita dall’ufficio di medicina legale della contea di St.Louis conferma che Michael Brown è stato colpito da 6 o 8 pallottole alla testa e al torace.
GLI SCONTRI DELLA NOTTE DI DOMENICA – Scontri fra polizia e manifestanti nella seconda notte di coprifuoco a Ferguson. Il governatore Nixon aveva ordinato il coprifuoco dalla mezzanotte alle 5 del mattino (ora locale), ma gli scontri si sono avuti fra agenti e residenti, anche intere famiglie, scese in strada per manifestare. I civili hanno marciato contro la polizia che ha risposto con gas lacrimogeni. A quel punto la maggior parte dei dimostranti si è ritirata, ma un centinaio è rimasto ed è stato fronteggiato con veicoli blindati. Le autorità hanno fatto sapere di aver risposto a segnalazioni di sparatorie, saccheggi e atti di vandalismo, mentre alcuni manifestanti avrebbero lanciato bombe molotov. “In base alle condizioni, non ho avuto un’alternativa e ho dovuto innalzare il livello di risposta”, ha riferito il capitano Ron Johnson della Missouri State Highway Patrol, attualmente a capo della sicurezza a Ferguson. Almeno due persone, ha aggiunto, sono rimaste ferite nelle sparatorie. Per questo, il governatore Nixon ha ordinato alla Guardia Nazionale di intervenire per ripristinare la pace e l’ordine, revocando i coprifuoco per la notte di lunedì. “Voglio dare fiducia alla gente”, ha dichiarato.
L PRESIDENTE OBAMA – “Ora è tempo di ascoltare, non di gridare”. Lo ha annunciato il presidente americano Barack Obama tornato di corsa a Washington dalle sue vacanze per incontrare il procuratore generale Eric Holder e per essere aggiornato sulla situazione a Ferguson. Durante una conferenza stampa, Obama ha spiegato che gli Stati Uniti devono fare meglio e di più per combattere le diseguaglianze che colpiscono le minoranze. “Noi dobbiamo andare avanti insieme, cercando di unire tra loro le diversità e capirci e non semplicemente dividerci gli uni dagli altri”, ha dichiarato Obama. “Ci sono giovani uomini neri che commettono crimin – ha aggiunto Obama – Possiamo discutere sul perché accada, per la povertà in cui sono nati o per l fallimento di sistemi scolastici o per quello che volete. Ma se commettono un reato devono essere perseguiti”, ha concluso Obama dicendo di essere vicino alla rabbia della popolazione e di non giustificare la violenza da parte delle forze dell’ordine.Obama ha anche avvertito che l’impiego della guardia nazionale a Ferguson deve essere limitato. “Controllerò io stesso se l’intervento della Guardia nazionale sta aiutando a riportare la calma o no”, ha aggiunto spiegando che “è evidente come una piccola minoranza di persone sta causando disordini a Ferguson, ma il diritto di riunirsi e di parlare liberamente deve essere tutelato”. Il procuratore generale sarà a Ferguson mercoledì per parlare con gli inquirenti.
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