Labweh (Libano), 4 ago. (LaPresse/AP) – In Libano tre bambini sono rimasti uccisi negli scontri tra soldati dell’esercito e militanti arrivati dalla vicina Siria nella zona di Arsal. Lo riporta l’agenzia di stampa statale libanese National News Agency, aggiungendo che i bambini uccisi appartenevano alla famiglia Hojeiri. L’agenzia di stampa ha anche segnalato saccheggi di case e negozi ad Arsal da parte di uomini armati. L’incursione dei militanti siriani e la cattura di Arsal si sono verificate dopo che l’esercito siriano ha riferito che i suoi soldati avevano arrestato Imad Ahmad Jomaa, che si è identificato come membro del fronte Nusra, legato ad al-Qaeda.
Intanto, migliaia di civili libanesi e rifugiati siriani sono fuggiti con automobili e camion dalla città di Arsal invasa dai militanti. L’esodo è arrivato mentre un comunicato dell’esercito cita dei progressi, e ha reso noto che i militanti siriani che hanno catturato la città di Arsal hanno ucciso “un numero di residenti che rifiutavano di obbedire ai loro ordini”. L’esercito ha anche inviato rinforzi nella zona.
Finora almeno 11 soldati libanesi erano rimasti uccisi e 13 dispersi negli scontri di Arsal, che sono cominciati sabato quando militanti siriani hanno compiuto un raid oltre il confine e hanno conquistato postazioni dell’esercito nella zona. Oggi l’esercito ha segnalato “una quantità di martiri”, mentre un funzionario della sicurezza libanese, che ha parlato a condizione di anonimato secondo le regole, ha detto che il numero di soldati rimasti uccisi è salito a 16.
I residenti che sono fuggiti da Arsal hanno riferito che hanno utilizzato una tregua relativa tra mezzanotte e questa mattina per fare i pacchi e partire. Dopo sono scoppiati intensi combattimenti. La città è stata isolata dall’esercito libanese per i media. I rumori di pesanti scontri a fuoco e di proiettili si sentivano a distanza, mentre i carri armati colpivano le posizioni dei ribelli dentro e intorno ad Arsal. Si vedevano camion trasportare carri armati verso le periferie di Arsal. Tra coloro che scappavano c’era Aziza Rayed, una donna di 60 anni, che ha raccontato che la sua famiglia stava per fuggire nella vicina città di Qaa.
“Stiamo andando via per portare questi bambini in un luogo più sicuro”, ha detto, con i figli e i nipoti nel camion. Tra i fuggitivi anche rifugiati siriani che in precedenza erano scappati dalla guerra nella loro patria per cercare rifugio ad Arsal. Una di loro, Fatmeh Meshref della città di Homs, ha detto che lei, il marito e i loro cinque figli erano terrorizzati. “I bambini urlavano e non avevamo nessun posto dove nasconderci”, ha raccontato.
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