Grabovo (Ucraina), 1 ago. (LaPresse/AP) – Gli investigatori internazionali che indagano sullo schianto del volo MH17 della Malaysia Airlines hanno “riportato alla base tutti resti umani che hanno trovato” nel secondo giorno passato sul luogo del disastro. Lo ha dichiarato Ilona de Ruyter, portavoce della missione guidata dall’Olanda. La portavoce non ha dato dettagli sui resti recuperati, ma ha dichiarato che la squadra di esperti lascerà il proprio centro di comando a Donetsk per allestire un campo base a Soledar, città in mano al governo a circa 90 chilometri di distanza dal luogo dello schianto. Oltre a recuperare più resti possibili, gli investigatori hanno anche scattato foto ai rottami della fusoliera e della coda dell’aereo.

I combattenti separatisti a sorveglianza del perimetro hanno mantenuto le distanze e alcuni di loro hanno pattugliato le strade del vicino villaggio di Rozspyne. L’Ucraina e l’Occidente ritengono che l’aereo sia stato abbattuto dai ribelli con un missile fornito dalla Russia. Pubblicamente i leader separatisti negano le accuse, ma uno di loro ha detto ad Associated Press a condizione di anonimato che i ribelli hanno partecipato all’abbattimento del Boeing 777.

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