Washington (Usa), 14 lug. (LaPresse/AP) – Il sergente dell’esercito statunitense Bowe Bergdahl, liberato a maggio dopo cinque anni passati in prigionia in Afghanistan in mano ai talebani, è tornato in servizio con un lavoro d’ufficio, ruolo che lo renderà sempre a disposizione per i futuri interrogatori sulla sua scomparsa nel 2009. Lo rende noto lo stesso esercito Usa, in un breve comunicato con cui annuncia che Bergdahl è stato assegnato alla base di Fort Sam Houston a San Antonio, in Texas. Si tratta della stessa struttura in cui aveva seguito un programma di riabilitazione per il reintegro in società. Gli esatti incarichi amministrativi assegnati al sergente non sono stati resi noti, ma il colonnello Steve Warren, portavoce del Pentagono, ha dichiarato che nei confronti di Bergdahl non è stata applicata alcuna restrizione. “È un normale soldato ora”, ha detto il colonnello Warren. Bergdahl si allontanò dalla sua unità e fu catturato dai talebani nel giugno 2009, dopo che aveva espresso dei dubbi sul ruolo militare degli Usa in Afghanistan. Le indagini sul suo caso hanno l’obiettivo di appurare se si fosse allontanato dai commilitoni per disertare. In cambio del suo rilascio, l’amministrazione Obama ha liberato cinque prigionieri talebani di alto profilo detenuti a Guantanamo.
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