New York (New York, Usa), 12 lug. (LaPresse/AP) – La risoluzione delle Nazioni unite proposta da Australia, Lussemburgo e Giordania, che autorizza la consegna transfontaliera di aiuti umanitari in Siria, soprattutto di cibo e medicine, sarà sottoposta lunedì al Consiglio di sicurezza dell’Onu. La bozza finale, ottenuta ieri da Associated Press dopo l’incontro degli ambasciatori dei 15 Paesi del Consiglio, permetterebbe alle agenzie Onu e alle organizzazioni umanitarie di utilizzare percorsi sicuri attraverso quattro valichi di frontiera (due in Turchia, uno in Iraq e uno in Giordania) per 180 giorni, oltre a quelli già in uso da febbraio per garantire l’assistenza umanitaria. Secondo i diplomatici non si prevede che la Russia, il più stretto alleato della Siria, blocchi l’approvazione. La vice segretaria generale dell’Onu per gli affari umanitari, Valerie Amos, nel Consiglio di due settimane fa aveva dichiarato che usando i valichi si potrebbero raggiungere 1,3 milioni di persone che non hanno ricevuto ancora aiuti.

Il progetto dovrebbe inoltre autorizzare l’Onu a monitorare il caricamento di tutti gli aiuti in Turchia, Iraq e Giordania, obbligando le autorità siriane a notificare le spedizioni “per confermare la natura umanitaria degli aiuti”. “I membri (del Consiglio di sicurezza Onu, ndr) sono sconvolti per l’aumento della violenza e la morte di oltre 150mila persone, tra cui 10mila bambini”, si legge nel documento. Il Consiglio di sicurezza aveva già approvato a febbraio di quest’anno una risoluzione che esortava tutte le parti in Siria a “togliere immediatamente l’assedio alle aree popolate” nel Paese e chiedeva alle autorità siriane di “autorizzare immediatamente il passaggio rapido, sicuro e senza ostacoli alle organizzazioni umanitarie delle Nazioni Unite e ai loro partner”. Inoltre, esigeva la fine delle violenze contro i civili minacciando sanzioni. Il Consiglio si era anche avvalso della facoltà di adottare ulteriori misure se le richieste non fossero state soddisfatte, come è poi accaduto.

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