Gaza (Striscia di Gaza), 13 lug. (LaPresse/AP) – Pioggia di razzi su Tel Aviv e su altre città israeliane. Poco prima delle 19.30 ora italiana è arrivato l’annuncio delle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas: “Colpiremo Tel Aviv alle 21 ora locale (le 20 italiane)”. Puntuali, alle 21, sono risuanate le sirene sulla citta israeliana e il sistema di difesa antimissile israeliano Iron Dome ha iniziato ad intercettare i primi razzi. Hamas ha sparato dieci razzi del nuovo tipo J-80 a Gush Dan, nell’area metropolitana di Tel Aviv. Non ci sono stati feriti, solo persone sotto shock soccorse. Altri razzi sono caduti su varie città israeliane, due sono stati lanciati anche dal Libano e sono esplosi nella Galilea occidentale.

Ma questa nuova offensiva di Hamas ha subito scatenato la violenta reazione di Israele. Il ministero della Salute di Gaza, infatti, ha riferito che 15 persone sono state uccise e 10 ferite in un raid aereo che ha colpito un obiettivo nei pressi di una moschea. Ashraf al-Kidra, il portavoce del ministero, ha spiegato che l’attacco è avvenuto proprio mentre le persone stavano terminando la preghiera della sera nella moschea. Non è chiaro quale fosse l’obiettivo del raid. E’ stato il singolo attacco aereo più sanguinoso da quando è iniziata l’offensiva di Israele. Il bilancio complessivo dei morti, quindi, sale a 150.

ISRAELE ORDINA EVACUAZIONE GAZA. L’esercito israeliano ha fatto sapere che sta ordinando ai palestinesi che vivono nel nord della Striscia di Gaza di evacuare la zona “per la loro sicurezza”. L’esercito ha spiegato di voler inviare messaggi ai civili nei quali sarà chiesto loro di lasciare la zona. Secondo i funzionari militari l’area è stata utilizzata per sparare i razzi contro Tel Aviv. Un alto ufficiale israeliano, come si legge su Haaretz, ha spiegato che ai residenti nel nord della Striscia di Gaza verrà chiesto di lasciare le loro case in modo da poter revocare alcune delle restrizioni che ci sono agli attacchi aerei per poterli intensificare. “Questa è una misura altamente morale alla luce del fatto che Hamas si nasconde dietro ai civili – spiega l’ufficiale -. L’evacuazione consente una maggiore libertà di azione nella zona”. Domani, infatti, è previsto un attacco più duro e “significativo” da parte dell’esercito.

ONU APPROVA DICHIARAZIONE PER IL CESSATE IL FUOCO. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha approvato una dichiarazione in cui chiede il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il testo è stato approvato all’unanimità e chiede la de-escalation della violenza, il ripristino della calma e la ripresa dei negoziati diretti tra Israele e palestinesi, per raggiungere un accordo di pace globale basato su una soluzione a due Stati. La dichiarazione esprime “seria preoccupazione sulla crisi collegata a Gaza e la protezione di civili di entrambe le parti”, chiedendo il rispetto delle leggi umanitarie internazionali, incluse quelle per la tutela della popolazione. Il testo, che non è legalmente vincolante ma riflette la posizione internazionale, è la prima risposta del Consiglio di sicurezza, sinora profondamente diviso sulla questione israelo-palestinese.

ALTRE SETTE VITTIME NEL POMERIGGIO. Nel pomeriggio sette palestinesi sono stati uccisi in due nuovi attacci aereo, mentre diverse altre persone sono rimaste ferite. Secondo il ministero della Salute di Gaza, citato dall’agenzia Maan, un attacco aereo ha colpito il quartiere settentrionale di Sheikh Radwan. Le vittime sono state identificate, si tratta di due persone di 22 anni, una di 25, una di 51 e altre due di 56 e 58 anni.

UCCISI ANCHE DUE NIPOTI DELL’EX PREMIER HANIYEH. Tra le sei persone uccise da un raid israeliano sulla città di Gaza ci sono anche due nipoti dell’ex premier di Hamas, Ismail Haniyeh, perché l’obiettivo dell’attacco era la casa della sorella del politico. Lo dichiara su Facebook il figlio dell’ex premier, citato da Ynet. Anche un altro palestinese nel pomeriggio è rimasto vittima di un attacco aereo, che ha anche ferito tre persone.

AL VIA EVACUAZIONE DI 800 STRANIERI. Intanto cominciano oggi a lasciare la Striscia di Gaza attraverso il valico di Erez i cittadini stranieri che hanno fatto richiesta ad Israele per uscirne, a causa dell’offensiva in corso. Ottocento richieste sono state ricevute e accolte dal coordinatore delle attività governative dei Territori palestinesi, il generale Yoav Mordechai, da parte di cittadini stranieri provenienti, tra gli altri, da Stati Uniti, Romania, Svezia, Norvegia, Turchia, Australia, riporta Haaretz.

DOMANI VERTICE USA-GB-FRANCIA-GERMANIA. Sempre oggi Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Germania discuteranno del cessate il fuoco relativo alla situazione della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il segretario agli Esteri britannico, William Hague, secondo quanto riporta al-Arabiya su Twitter. “E’ chiaro che serve una azione internazionale urgente e concertata per arrivare a un cessate il fuoco, come nel caso del 2012. Discuterò di questo con John Kerry, Laurent Fabius e Frank-Walter Steinmeier domani a Vienna”, ha dichiarato Hague, secondo quanto riporta il suo ministero. Aggiunge: “Quando ho parlato con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry il 10 luglio, ho sottolineato il nostro forte sostegno a un ruolo egiziano nel lavoro verso un cessate il fuoco”.

TONY BLAIR AL CAIRO. L’ex premier britannico, da qualche anno inviato del Quartetto per il Medioriente, Tony Blair, già è al Cairo per colloqui sulla situazione nella Striscia di Gaza. Lo fa sapere un portavoce del ministero degli Esteri egiziano, secondo quanto riportano media israeliani ed egiziani, spiegando che i leader del suo Paese stanno lavorando con il diplomatico e altre forze internazionali per tentare di mettere fine alle ostilità con un cessate il fuoco.

COLPITA STRUTTURA PER DISABILI: 2 MORTI. Tra le vittime degli attacchi, due donne disabili rimaste uccise nel bombardamento di una struttura psichiatrica a Beit Lahia, nel nord della Striscia, e un ragazzo di 17 anni rimasto uccido mentre camminava in strada nella città di Gaza. Sono 13 in tutto le persone rimaste uccise la notte scorsa.I raid hanno colpito abitazioni e istallazioni e, per la prima volta, anche due moschee.

AVVISATO UN OSPEDALE DI CONFINE: VERSO L’INVASIONE. “Se arriva una invasione di terra sarà un massacro”. E’ la drammatica previsione di Mohammed Abedallah, del settore relazioni internazionali del ministero dell’Informazione del Governo di unità nazionale palestinese, raggiunto telefonicamente da LaPresse. “Abbiamo notizie di una possibile azione israeliana di terra al confine, ma si tratta – spiega – di notizie non ancora confermate”. In ogni caso, aggiunge, la cosa li sorprenderebbe: si aspettavano una decisione di Tel Aviv per domani. L’ipotesi di una invasione di terra, però, è avvalorata, spiega, dal fatto che la notte scorsa gli israeliani hanno lanciato alcuni missili di avvertimento verso un ospedale che si trova al confine – segnale di un imminente bombardamento – che evidentemente vogliono sia evacuato. Si tratta, dice, di una struttura che conta una cinquantina di pazienti. “Ma è impossibile evacuarlo – sottolinea -. Molti dei pazienti sono anziani, o disabili, qualcuno è in coma”. Nel corso degli ultimi raid, continua, hanno sparato prevalentemente dalle navi militari lungo la costa. Sono state colpite anche ambulanze. “Qui la situazione è miserevole – aggiunge -. Mancano medicine, non abbiamo più beni di prima necessità. Intere famiglie sono state uccise e continuano ad arrivare feriti”.

ONG ISRAELIANA: “SCUDI UMANI NON GIUSTIFICANO LE VITTIME CIVILI”. L’uso di scudi umani viola le leggi internazionali umanitarie, ma “questo non fornisce a Israele la scusa per violare a sua volta le leggi internazionali”. Lo dichiara Sarit Michaeli, la portavoce dell’organizzazione non governativa israeliana pro diritti umani B’Tselem. “Giustificare tutti gli attacchi israeliani che portano a vittime civili dicendo che Hamas sta usando scudi umani è alla luce dei fatti scorretto”, ha dichiarato ancora. Israele lancia avvertimenti prima di colpire gli obiettivi a Gaza, segnalando l’imminente attacco, e l’esercito afferma di usare tutti i mezzi in suo possesso per evitare di causare morti tra i civili. Tuttavia, Michaeli sottolinea che civili sono morti quando sono state bombardate le case dei militanti di Hamas e quando gli abitanti non sono riusciti ad andarsene in tempo.

HAMAS: “ISRAELE OSTILE ALL’ISLAM”. “Il bombardamento delle due moschee a Gaza nella notte mostra quanto barbaro sia questo nemico e quanto sia ostile all’islam”, ha commentato Husam Badran, portavoce di Hamas a Doha, in Qatar. “Questo terrorismo ci attribuisce il diritto di allargare la nostra risposta per scoraggiare l’occupante”, ha proseguito.

ISRAELE: “NASCOSTE ARMI NELLA MOSCHEA”. L’esercito israeliano conferma di avere colpito gli edifici religiosi, diffondendo una fotografia aerea di una moschea e affermando che nascondesse razzi proprio a fianco di un altro luogo religioso e di abitazioni civili. Hamas, il Movimento per il jihad islamico in Palestina e altri gruppi di militanti, sostiene Israele, usano sistematicamente questa tattica, nascondendo armi e creando reti di tunnel sotterranei, mettendo deliberatamente in pericolo i civili. “Hamas sfrutta sistematicamente e mette in pericolo i palestinesi a Gaza, continua a collocare le sue posizioni in aree civili e nei pressi di moschee, provando ancora una volta il suo mancato rispetto della vita umana e dei luoghi sacri”, ha detto il portavoce dell’esercito israeliano, colonnello Peter Lerner.

NETANYAHU: “AVANTI NONOSTANTE PRESSIONI”. L’escalation non accenna rallentare e sembra sempre più probabile una invasione di terra. “Nessuna pressione internazionale ci impedirà di agire con tutta la potenza”, ha affermato il leader israeliano durante una conferenza stampa, ribadendo che Israele continuerà l’offensiva a Gaza finché non si fermerà il lancio di razzi verso lo Stato ebraico. L’operazione, ha sottolineato, terminerà “quando saranno raggiunti i nostri obiettivi. E l’obiettivo fondamentale è ripristinare la pace e la calma”. “Stiamo valutando ogni possibilità”, ha detto Netanyahu, sottolineando che Israele sta usando il doppio della forza rispetto a quella usata nella simile operazione lanciata a novembre del 2012.

HAMAS AVVERTE COMPAGNIE AEREE: “NON VOLATE SU BEN GURION”. Il braccio armato di Hamas ha reso noto di aver lanciato quattro razzi M-75 verso l’aeroporto israeliano Ben-Gurion di Tel Aviv e ha avvisato le linee aeree che ha intenzione di prendere ancora di mira lo scalo. “Alla luce degli attacchi di Israele – si legge in un comunicato riportato dal Jerusalem Post – ai residenti della Striscia di Gaza, l’ala armata del movimento di Hamas ha deciso di rispondere all’aggressione israeliana, e vi avvisiamo di non compiere voli verso l’aeroporto Ben-Gurion, che sarà uno dei nostri obbiettivi oggi perché ospita anche una base aerea militare”.

OBAMA: “USA DISPONIBILI A NEGOZIARE CESSATE FUOCO”. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto al premier israeliano Benjamin Netanyahu che gli Usa sono disponibili a rendersi garanti per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. L’inquilino della Casa Bianca ha condannato il lancio di razzi da parte dei palestinesi e ha detto che Israele ha il diritto all’autodifesa. Tuttavia il presidente Usa ha anche chiesto a entrambe le parti di non aumentare la crisi e di ripristinare la calma. Obama ha anche comunicato le sue preoccupazioni circa l’adolescente americano palestinese che è stato apparentemente aggredito dalle autorità israeliane.

BAN KI MOON: “INTOLLERABILE USO ECCESSIVO DELLA FORZA”. Due giorni fa il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon, rivolgendosi al consiglio di sicurezza Onu riunito per una sessione di emergenza, ha affermato che la minaccia di un’offensiva di terra israeliana e di un’escalation nella Striscia di Gaza è evitabile solo se Hamas smetterà di lanciare razzi e colpi di mortaio verso Israele. Il segretario generale ha fatto appello a “pensieri coraggiosi e idee creative” e ha chiesto al mondo di accelerare gli sforzi per porre immediatamente fine al conflitto. “Ancora una volta, i civili palestinesi sono intrappolati tra l’irresponsabilità di Hamas e la dura risposta di Israele”, ha detto Ban Ki-moon.

ABBAS CHIEDE A SVIZZERA RIUNIONE CONVENZIONE GINEVRA. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha chiesto alla Svizzera di organizzare un incontro delle parti della quarta convenzione di Ginevra, per considerare “sanzioni penali” contro Israele per aver violato il suo obbligo come potenza occupante di assicurare la sicurezza e il benessere del popolo palestinese.

PROTESTE IN TUTTO IL MONDO. Manifestazioni si sono svolte in tutto il mondo in protesta contro i raid israeliani: New York, Londra, Roma, Glasgow, e persino Giacarta, in Indonesia.

COMMENTA LA NOTIZIA

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata