Kiev (Ucraina), 27 giu. (LaPresse/AP) – I leader dei 28 Paesi dell’Ue hanno firmato oggi accordi di associazione con Ucraina, Moldavia e Georgia. Si tratta di patti economici e commerciali che, nel caso dell’Ucraina, sono stati alla base delle massicce proteste che hanno portato alla fuga dell’ex presidente Viktor Yanukovych. A novembre infatti, quando Yanukovych decise di fare marcia indietro e non firmare l’accordo, migliaia di persone cominciarono a scendere in piazza e il presidente, pro Cremlino, fu costretto a lasciare il potere, scatenando l’ira della Russia e portando così tensioni nell’est filorusso dell’Ucraina. Di seguito si spiega in cosa consistono gli accordi e qual è il loro impatto.
OBIETTIVI. L’Ue utilizza gli accordi di associazione per intensificare la cooperazione commerciale e politica con gli Stati non membri. Il documento che viene siglato fornisce una traccia approfondita da seguire per adottare le stesse regole e pratiche, nonché gli stessi standard che vengono applicati nel blocco a 28.
ASPETTO COMMERCIALE. Dal punto di vista commerciale l’aspetto più importante dell’intesa è che vengono rimosse tutte le tariffe sulle importazioni di beni e servizi verso l’Ue, allo scopo di favorire commercio, crescita e lavoro. I Paesi firmatari ne traggono comunque vantaggio perché l’Ue, con 506 milioni di abitanti, è un mercato molto ampio con il quale fare affari e perché le tariffe vengono rimosse più rapidamente dall’Ue che dai Paesi firmatari.
AGENDA DI RIFORME ECONOMICHE. Oltre all’aspetto commerciale, gli accordi di associazione fissano un’ampia agenda di riforme per modernizzare le economie e aumentare gli investimenti di Ucraina, Moldavia e Georgia. I tre Paesi sono rimasti indietro quando facevano ancora parte dell’Unione sovietica e in gran parte combattono ancora la corruzione.
I Paesi firmatari acconsentono ad adottare le regole Ue su contratti di governo, competizione equa e diritti di proprietà intellettuale sulle idee e le invenzioni; inoltre danno il via libera al rafforzamento dello Stato di diritto e dell’indipendenza della magistratura. L’adozione di standard europei per i prodotti e per la sicurezza alimentare tutela i consumatori e agevoli gli scambi commerciali.
LA RISPOSTA DELLA RUSSIA. In alternativa la Russia ha offerto alle repubbliche ex sovietiche la partecipazione a una unione fra Mosca, Bielorussia e Kazakistan. Inoltre Mosca aveva avvertito che se l’Ucraina avesse firmato l’accordo commerciale, avrebbe perso gli attuali vantaggi commerciali che ha con la Russia e avrebbe affrontato l’applicazione di nuove tariffe ai suoi prodotti. Adesso non è chiaro come la Russia agirà.
Oggi, subito dopo la firma dell’accordo da parte del presidente ucraino Petro Poroshenko, Mosca ha fatto sapere tramite il vice ministro degli Esteri russo Grigory Karasin che “le conseguenze di questo passo saranno gravi”; mentre il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha detto che il Cremlino risponderà “non appena ci saranno conseguenze negative per l’economia” russa.
Mosca ha già bloccato alcune importazioni dall’Ucraina e, prima del summit di novembre in cui era prevista la formazione degli accordi, bloccò anche le importazioni di vino dalla Moldavia. Le importazioni di vino dalla Georgia la Russia le ha mantenute bloccate invece dal 2006 al 2013.
RIMANGONO RESTRIZIONI SU POLLI E AGLIO. Nonostante perlopiù si preveda il libero scambio, l’Ue ha mantenuto restrizioni su alcuni singoli prodotti agricoli per tutelare i suoi agricoltori dalla concorrenza a basso costo. Restano infatti in vigore le limitazioni sulle importazioni di polli dall’Ucraina e aglio dalla Moldavia. L’Ucraina ha ottenuto un periodo di transizione di 15 anni durante il quale potrà continuare a imporre dei dazi per sostenere la sua industria automobilistica tutelandola dalla concorrenza. La Moldavia invece eliminerà gradualmente nei prossimi 10 anni le protezioni attualmente in vigore per i suoi produttori di latticini, carne di maiale, pollame e vino.
LA QUESTIONE DEI MARCHI EUROPEI. L’accordo di associazione dà inoltre ai produttori ucraini 10 anni di tempo in cui potranno ancora usare marchi Ue protetti di alcuni prodotti, come per esempio Champagne e Cognac per bevande alcoliche. Inoltre avranno sette anni di tempo per usare ancora i marchi registrati Ue di formaggi, come feta, Parmigiano Reggiano e Roquefort.
LA RATIFICA DELL’ACCORDO DI ASSOCIAZIONE. Come gesto di sostegno all’Ucraina, l’Ue aveva già abbassato le sue tariffe sulle importazioni fino al 1° novembre. Dal momento che l’accordo di associazione entrerà in vigore due mesi dopo la ratifica, il Parlamento ucraino dovrà ratificare l’accordo di associazione entro la fine di agosto e inviare tutta la documentazione a Bruxelles. Altrimenti le tariffe saliranno nuovamente il 1° novembre in attesa della ratifica.
Ulteriori aperture commerciali dipenderanno dai progressi nell’applicazione delle nuove regole e dei nuovi standard, che andranno trasformati in legge dal Parlamento e poi naturalmente applicati. Se i Paesi non progredissero con l’applicazione dell’intesa, allora potrebbe crearsi una situazione di stallo, che non è irrealistico da ipotizzare. Per esempio nel 2008 e nel 2010 Kiev raggiunse degli accordi per ottenere prestiti dal Fondo monetario internazionale (Fmi), ma dopo avere intascato i primi aiuti il Paese non andò avanti sul percorso di riforme che era stato stabilito e gli accordi vennero cancellati. Recentemente è stato avviato un terzo accordo con l’Fmi.
QUALI VANTAGGI PER L’UCRAINA. Gli esperti della Commissione europea stimano che l’applicazione dell’accordo di associazione darà alle entrate dell’Ucraina un beneficio di circa 1,2 miliardi di euro all’anno. Il Commissario Ue per l’Allargamento, Stefan Fule, ha detto che il blocco commerciale ha chiaramente espresso a Mosca la propria intenzione di non danneggiare in alcun modo gli interessi economici russi.
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