New York (New York, Usa), 26 giu. (LaPresse/AP) – Il governo siriano impone “restrizioni e ostacoli arbitrari” alla consegna di aiuti e impedisce la spedizione di forniture di farmaci salva vita nelle zone del Paese controllate dall’opposizione. L’accusa è di Valerie Amos, sottosegretaria generale delle Nazioni unite per gli Affari umanitari, che ha parlato al Consiglio di sicurezza Onu. “Alcuni gruppi dell’opposizione sono anche stati attaccati, minacciati e hanno rifiutato di collaborare con i lavoratori umanitari”, ha aggiunto. Il numero dei siriani che necessitano di assistenza umanitaria, ha detto Amos, è aumentato da un milione nel 2011 a 10,8 milioni, con un milione e mezzo che si è aggiunto negli ultimi sei mesi. Sul totale, 4,7 milioni di persone si trovano in zona difficili da raggiungere. “Quattro anni in questa guerra – ha detto ancora Amos – e non siamo in grado di raggiungere in modo sostenibile la metà di quelli identificati come in stato di grave bisogno”. Un appello è stato lanciato al Consiglio di sicurezza perché faciliti le consegne attraverso i confini da Turchia, Giordania e Iraq.

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