Londra (Regno Unito), 26 giu. (LaPresse/AP) – Jimmy Savile, celebrità televisiva britannica ed ex deejay della Bbc morto nel 2011, dagli anni ’60 abusò sessualmente di decine di persone di età compresa tra 5 e 75 anni, oltre che di cadaveri, in ospedali del Regno Unito in cui aveva accesso non regolato. È la conclusione di una serie di indagini indipendenti, condotte in 28 cliniche britanniche, secondo cui Savile approfittò della libertà di entrare nelle strutture in qualità di celebrità, benefattore e volontario. Negli ospedali commise violenze nei confronti di pazienti e personale di entrambi i sessi. Le denunce più gravi riguardano il Leeds General Infirmary, grande ospedale universitario del West Yorkshire, dove 60 persone denunciarono gli abusi, in tre casi per stupro. Tra le rivelazioni della dottoressa Sue Proctor, che ha condotto le indagini nella clinica, ci sono quelle legate agli abusi su cadaveri. Savile, ha dichiarato Proctor, raccontò a un dipendente e a un giornalista che i vistosi anelli che indossava erano fatti con “occhi di vetro di cadaveri”.

Sebbene le accuse non possano essere verificate, spiega la dottoressa, sono plausibili perché l’accesso alle camere mortuarie degli ospedali negli anni ’80 era “poco rigido”. L’ospedale di Leeds conclude nel suo rapporto: “E’ evidente che il suo interesse per l’obitorio non rientrava nei parametri accettati”. Il segretario alla Salute, Jeremy Hunt, ha presentato le scuse per conto del governo, affermando che il Paese condivide “un profondo senso di repulsione”. Hunt ha aggiunto che sta scrivendo alle autorità sanitarie perché conducano verifiche sulla sicurezza di pazienti, alla luce delle nuove rivelazioni.

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