Lahore (Pakistan), 17 giu. (LaPresse/AP) – In Pakistan si sono verificati scontri tra la polizia e seguaci del religioso Tahir-ul-Qadri nella città di Lahore, nei quali sono rimaste uccise otto persone. Lo rendono noto funzionari. Tahir-ul-Qadri, contrario ai talebani e critico del governo, è basato in Canada ma ha una rete di moschee e centri religiosi in Pakistan. Qadri l’anno scorso aveva guidato un raduno di decine di migliaia di sostenitori nella capitale, chiedendo un rinvio nelle elezioni per impedire frodi elettorali. Il religioso ha in programma di tornare di nuovo nel Paese il prossimo 23 giugno, e di organizzare un raduno contro il primo ministro Nawaz Sharif. Il primo ministro del Punjab Shahbaz Sharif ha fornito il bilancio di otto morti negli scontri. Il responsabile dell’ospedale di Jinnah, il dottor. Abdur Raof, ha fatto sapere che la struttura ha accolto 80 feriti.
Gli scontri sono cominciati quando le autorità sono arrivate nella casa di Qadri e nel complesso del seminario per rimuovere barriere di sicurezza, che secondo loro avevano trasformato l’intera zona in un’area proibita. “Dall’interno del centro hanno sparato contro la polizia”, ha detto Gujjar, parlando alla televisione pakistana. Gujjar ha aggiunto che gli spari hanno ucciso i manifestanti, e non le forze dell’ordine. Un portavoce di Qadri, Shahid Mursaleem, ha affermato che è stata la polizia prima a lanciare gas lacrimogeni contro i manifestanti, per poi aprire il fuoco contro di loro. Mursaleem detto che la polizia ha arrestato 40 o 50 seguaci del religioso. Secondo il portavoce la polizia è preoccupata dal ritorno di Qadri e sta cercando di zittirlo. Qadri su Twitter ha accusato il governo di cercare di distogliere l’attenzione dalle operazioni dell’esercito in Nord Waziristan, che lui ha sostenuto. La polizia ha lanciato una vasta offensiva domenica contro militanti nella zona.
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