Beirut (Libano), 12 giu. (LaPresse/AP) – Il governo siriano ha rilasciato circa 530 detenuti nell’ambito dell’amnistia generale annunciata lunedì dal presidente Bashar Assad dopo la sua rielezione per un nuovo mandato. Lo ha fatto sapere l’Osservatrio siriano per i diritti umani. Altre migliaia di prigionieri dovrebbero essere liberate ai sensi del decreto presidenziale. Alcune delle persone rilasciate, ha riferito il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdurrahahman, erano state detenute per accuse di terrorismo, mentre altri erano condannati per reati comuni. I prigionieri sono stati liberati dalle carceri di Damasco, Aleppo, Daraa e Deir el-Zour. Dall’inizio del conflitto a marzo del 2011 il governo siriano aveva emesso alcuni simili decreti su una scala limitata, mentre la nuova amnistia sembra essere la più vasta.

Non è tuttavia chiaro se si applichi anche alle decine di migliaia di attivisti antigovernativi, manifestanti, sostenitori dell’opposizione e ai loro familiari, che, secondo gruppi internazionali per i diritti umani, sono detenuti nel Paese. Il provvedimento si applica però ai combattenti stranieri che saranno perdonati se si arrenderanno alle autorità.

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