Washington (Usa), 12 giu. (LaPresse/AP) – Gli Usa si preparano a inviare nuovi aiuti in Iraq, per contribuire a fermare i militanti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) che minacciano di prendere il controllo del nord del Paese. Il gruppo ispirato ad al-Qaeda ha conquistato martedì Mossul e ieri Tikrit, avvicinandosi sempre più alla capitale. Controlla dall’inizio dell’anno Fallujah e combatte per fare lo stesso a Beiji, città che ospita raffinerie di petrolio chiave per il Paese. La portavoce del dipartimento di Stato Usa, Jen Psaki, ha annunciato che Washington darà nuovi aiuti contro i militanti, ma non ha precisato di quale tipo. Oltre a missili, carri armati, aerei da combattimento e munizioni che gli Usa hanno già fornito o hanno programmato di fornire, Baghdad ha chiesto droni di sorveglianza per stanare i combattenti. Un alto ufficiale americano, a condizione di anonimato, ha dichiarato che Washington valuta se condurre missioni con droni in Iraq, ma nessuna decisione è ancora stata presa.

“La situazione è certamente molto seria sul terreno”, ha detto Psaki. Gli Stati Uniti incoraggiano la recente promessa di Baghdad di sforzi di unità nazionale, ma “il premier al-Maliki può fare di più”, ha proseguito la portavoce. “Concordiamo sul fatto che tutti i leader iracheni, incluso il primo ministro, possano fare di più per reagire alla questione irrisolta, per rispondere meglio ai bisogni degli iracheni”, ha detto ancora. In una nota diffusa stanotte, la Casa bianca ha dichiarato che il Congresso lavorerà per fornire “flessibilità e risorse” per aiutare l’Iraq a costruire le capacità di rispondere “con efficacia e sostenibilità” all’insorgenza.

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