Nuova Delhi (India), 4 giu. (LaPresse) – Pochi giorni dopo lo stupro di gruppo e l’omicidio di due ragazzine poi appese a un albero nel loro villaggio in Uttar Pradesh, un caso analogo si verifica nello stesso Stato indiano. Una 15enne che era uscita per fare i bisogni a Sitapur, non avendo i servizi igienici in casa, è stata rapita da sei uomini che l’hanno stuprata, uccisa e poi appesa a un albero. Lo riporta l’emittente Ndtv, citando il racconto del padre e la denuncia accolta dalle forze dell’ordine. Sei uomini sono stati accusati di omicidio in relazione alla denuncia, mentre sul corpo della giovane viene effettuata l’autopsia.
Tra i presunti assalitori della ragazzina c’è un vicino di casa, spiega la polizia, accusato dal padre di volerla sposare e di aver reagito con la violenza al rifiuto. “Mia figlia aveva 15 anni, l’uomo che ha fatto questa cosa non ha figli. Ci voleva costringere a lasciare che lo sposasse. Abbiamo rifiutato perché era troppo vecchio, ha 40 anni. Allora ha rapito mia figlia, l’ha uccisa e appesa a un albero”, ha raccontato l’uomo a Ndtv. In Uttar Pradesh nelle ultime due settimane sono stati denunciati almeno tre casi di stupro, riporta l’emittente indiana.
Nel caso che più ha fatto clamore, due cugine di 14 e 15 anni sono state violentate da un gruppo di uomini, uccise e appese a un albero il 27 maggio a Badaun. Anche loro erano uscite di casa per andare nei campi, non avendo i servizi igienici a casa, problema che le organizzazioni umanitarie reputano all’origine di molte violenze sessuali in India. La polizia aveva rifiutato per ore di accogliere la denuncia di scomparsa dei familiari delle cugine, poi i cadaveri sono stati trovati appesi all’albero e la gente del posto ha quindi protestato con forza. In seguito cinque persone sono state arrestate per lo stupro e l’omicidio, tra cui due poliziotti. Altri due agenti sono stati sospesi dal servizio a causa della loro inazione.
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