Beirut (Libano), 30 mag. (LaPresse/AP) – Le bombe barile sganciate dagli aerei del governo siriano sulle aree in mano ai ribelli ad Aleppo nel 2014 hanno ucciso 2mila persone. Il dato è dell’Osservatorio siriano per i diritti umani e le vittime si aggiungono alle oltre 162mila della guerra civile giunta ormai al quarto anno, che l’organizzazione ha documentato. Le bombe barile sono ordigni artigianali, realizzati riempiendo i contenitori di esplosivi e schegge di metallo per massimizzare i danni. L’esercito del presidente Bashar Assad le lancia dagli elicotteri sulle zone in mano ai combattenti ribelli. L’Osservatorio fornisce numeri dettagliati sulle vittime di quest’arma ad Aleppo: 1.963 morti, di cui 238 donne e 567 minori di 18 anni.

Stima inoltre che ogni giorno nella città le bombe barile uccidano 14 persone. Il Consiglio di sicurezza Onu ha adottato a febbraio una risoluzione chiedendo, tra l’altro, lo stop a tutti gli attacchi contro i civili in Siria, inclusi quelli con le bombe barile sulle zone abitate. A marzo Human Rights Watch ha detto di aver utilizzato immagini satellitari per individuare almeno 240 luoghi danneggiati tra novembre e febbraio, nelle zone controllate dai ribelli ad Aleppo. In gran parte i danni erano compatibili con quelli causati da questo tipo di bomba artigianale.

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