Bangkok (Thailandia), 29 mag. (LaPresse/AP) – In Thailandia centinaia di soldati e poliziotti hanno isolato uno degli incroci più trafficati di Bangkok, nel tentativo di bloccare una protesta in programma, una settimana dopo il colpo di Stato militare avvenuto nel Paese. Camion carichi di soldati hanno bloccato tutte le strade che arrivano al monumento alla Vittoria della capitale, provocando la chiusura dei negozi della zona. Mentre la polizia cercava di sgombrare la zona non c’erano segnali della presenza di manifestanti. Un funzionario con un megafono ha detto ai presenti: “Se non avete attività qui, per favore andate a casa”. Lo schieramento di truppe arriva il giorno dopo che centinaia di manifestanti si sono radunati presso il monumento, superando nel numero i soldati. Sono scoppiati tafferugli, nel corso dei quali sono state gettate bottigliette d’acqua e altri oggetti contro i militari, e un Humvee verde dell’esercito è stato imbrattato con la scritta: “No al colpo di Stato. Andate via”. Le manifestazioni finora sono state generalemente piccole e perlopiù senza leader, ma i manifestanti hanno programmato di radunarsi di nuovo oggi, e hanno convocato manifestazioni di massa per domenica.
“Ci sono ancora protese attualmente. Questo dimostra che alcune persone vogliono creare disordini. Perciò è impossibile tenere le elezioni adesso”, ha detto oggi il vicecapo di Stato maggiore Chatchalerm Chalermsukh, durante una conferenza stampa con i giornalisti. Il solo funzionario governativo a condannare il colpo di Stato, il ministro dell’ Educazione Chaturon Chaisang, è stato immediatamente arrestato subito dopo le sue critiche, e le autorità militari hanno reso noto che verrà accusato di non aver risposto alla convocazione dell’esercito. Il processo previsto davanti a una corte militare ha attirato forti critiche da parte dell’organizzazione non governativa Human Rights Watch, tra gli altri, che l’hanno definito “una parodia della giustizia”. Oggi il sito di Human Rights Watch risultava bloccato in Thailandia.

