Roma, 27 mag. (LaPresse/AP) – Papa Francesco la prossima settimana incontrerà e terrà una messa con alcune vittime di pedofilia in Vaticano. L’incontro sarà il primo di questo tipo per un il pontefice, criticato dalle vittime per non aver espresso loro solidarietà personale come ha invece fatto con altre persone. In una nota dell’ufficio del cardinale di Boston Sean O’Malley, organizzatore dell’appuntamento, si afferma che data e dettagli saranno definiti in seguito. Il Papa ha annunciato l’incontro durante il colloquio di quasi un’ora con i giornalisti a bordo dell’aereo che lo ha riportato in Vaticano dalla Terra Santa. I reporter gli hanno rivolto 11 domande, cui ha risposto con candore e humour.

TOLLERANZA ZERO. “Non ci sono privilegi” e “su questa questione dobbiamo andare avanti e avanti. Tolleranza zero” nei confronti degli abusi sessuali su minori commessi da sacerdoti, ha detto ancora il pontefice. Ha rivelato che tre vescovi sono attualmente sotto indagine da parte del Vaticano, per ragioni legate ad abusi sessuali. Non è chiaro se i religiosi siano accusati di aver commesso gli abusi o di aver insabbiato reati commessi da altri. Gli abusi sessuali nei confronti di bambini, ha poi detto, sono un “brutto” crimine che tradisce Dio.

POSSIBILI DIMISSIONI, SE STANCO. Papa Francesco ipotizza di seguire le orme del predecessore Benedetto XVI e di lasciare il pontificato, se sentirà di non avere più le forze necessarie. “Dobbiamo guardare a lui come a una istituzione: ha aperto una porta, la porta dei papa emeriti. Solo Dio sa se ce ne saranno altri, ma la porta è aperta”, ha affermato. Se arriverà il momento, ha spiegato, “farò ciò che il Signore mi dice di fare, pregare e tentare di trovare il volere di Dio. Ma penso che Benedetto XVI non sia stato un caso unico”.

MEDIORIENTE: ABBAS E PERES PREGHERANNO IN VATICANO. Il Papa ha tentato di smorzare le aspettative sull’incontro del 6 giugno in Vaticano tra i presidente israeliano e palestinese, Shimon Peres e Mahmoud Abbas. I due leader mediorientali arriveranno per pregare insieme, non per impegnarsi in colloqui di pace, ha detto. “Verremo solo per pregare, poi ognuno tornerà a casa. Ma penso che la preghiera sia importante, pregare insieme lo sia”, ha spiegato. Ha aggiunto che inizialmente sperava di organizzare l’incontro a Gerusalemme, ma la sua intenzione è sfumata a causa dei grandi problemi logistici che si sarebbero presentati. I preparativi per l’incontro, ha aggiunto, sono già in corso: un rabbino e un religioso islamico si uniranno a lui nel guidare le preghiere.

BACIO A SOPRAVVISSUTO OLOCAUSTO: UN GESTO SPONTANEO. “I gesti più autentici sono quelli su cui non si riflette”, ha detto papa Francesco riferendosi alla visita al memoriale dell’Olocausto di Yad Vashem a Gerusalemme e al bacio dato alle mani dei sopravvissuti. Il gesto, ha detto il pontefice, è stato spontaneo, non programmato.

A GENNAIO IN SRI LANKA E FILIPPINE. Il Papa ha annunciato che andrà in viaggio apostolico in Sri Lanka e nelle Filippine nel gennaio del prossimo anno. Un altro viaggio è in programma in Asia per il pontefice, che in estate sarà in Corea del Sud.

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