Rangoon (Birmania), 23 mag. (LaPresse/AP) – L’Unicef, il Fondo delle Nazioni unite per l’infanzia, ha difeso la decisione di pagare 87mila dollari al mese per il suo nuovo ufficio in Birmania, situato in un edificio a tre piani di proprietà della famiglia di Nyunt Tin, ex generale contro cui gli Usa imposero sanzioni durante la dittatura militare nel Paese asiatico. Prima di firmare l’accordo, ha fatto sapere l’agenzia in una nota, sono state svolte “ricerche approfondite” su 40 possibili sedi. Senza menzionare il suo nome, l’Unicef ha precisato che Nyunt Tin non ricopre più nessun incarico ufficiale e che nei suoi confronti non sono state formulate accuse né applicate sanzioni internazionali. Nyunt Tin era uno dei ministri più potenti nell’ex giunta guidata da Than Shwe. La notizia dell’affitto, riportata nei giorni scorsi sul sito web del quotidiano The Irrawaddy, ha suscitato molte polemiche. L’ex generale era stato comandante nella regione di Irrawaddy per molti anni, prima di essere nominato ministro dell’Agricoltura nel 1997. Nel 2004 fu allontanato dall’incarico per accuse di corruzione e abuso d’ufficio, quindi messo agli arresti domiciliari.

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