Belgrado (Serbia), 17 mag. (LaPresse/AP) – Almeno 20 persone sono morte per gli allagamenti record di questa settimana in Bosnia e Serbia. Lo fanno sapere le autorità dei due Paesi. A Bijeljina, in Bosnia, circa 10mila persone sono state evacuate dopo che il fiume Sava è esondato a causa delle forti piogge. A Obrenovac, vicino a Belgrado, i soccorritori e i soldati hanno utilizzato barche ed elicotteri per portare in salvo migliaia di persone che erano rimaste intrappolate. Secondo i metereologi si tratta dei peggiori allagamenti da quando si tiene traccia di simili eventi. I soccorritori si aspettano che il bilancio delle vittime salirà, quando l’acqua inizierà a ritirarsi.
Le vittime in Bosnia sono 12, ma altri cadaveri potrebbero essere trovati in seguito perché decine di città sono state allagate negli scorsi tre giorni. In alcune località, per salvare le persone in pericolo è stato necessario l’intervento di elicotteri. Molti abitanti hanno perso le case che avevano ricostruito dopo la guerra, in cui erano morte centomila persone. In Serbia, dove i morti sono stati otto, oggi pomeriggio le autorità hanno ordinato agli abitanti di Baric, vicino a Obrenovac, di andarsene immediatamente dalla zona. Secondo gli ufficiali, gli evacuati nel Paese sono più di 15mila, molti ospitati in scuole e palestre. Il premier Aleksandar Vucic, in conferenza stampa, ha annunciato che la piena del fiume Sava colpirà domani pomeriggio. “La nostra prima preoccupazione – ha detto – è proteggere la centrale elettrica Nikola Tesla”, sul fiume Sava, la più grande della Serbia. “Stiamo facendo tutto il possibile”, ha aggiunto. Intanto, migliaia di persone hanno risposto all’appello del governo per la costruzione di barriere dagli allagamenti lungo il letto del fiume. I volontari hanno lavorato senza interruzione, alzando barricate di sabbia con l’aiuto di soldati e protezione civile. La preoccupazione principale è per la città di Sremska Mitrovica.
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