Ankara (Turchia), 13 mag. (LaPresse/AP) – Settanta minatori sono morti, 19 sono rimasti feriti e un numero compreso tra 200 e 300 intrappolato a causa di una esplosione in una miniera di Soma, in provincia di Manisa nell’est della Turchia. Lo fa sapere l’amministratore locale Mehmet Bahattin Atci, precisando che 20 persone sono state portate in salvo. Lo scoppio è stato provocato da un generatore di energia, mentre nella miniera si trovavano tra 200 e 300 uomini. “I soccorsi procedono”, ha affermato Atci. La televisione privata Ntv ha riferito che l’esplosione si è verificata a due chilometri all’interno della cava. Tamer Kucukgencay, capo del sindacato minatori, ha spiegato all’agenzia stampa Anadolu che aria pulita viene pompata nei cunicoli. Squadre di soccorritori provenienti da regioni circostanti sono state inviate sul posto e il ministro dell’Energia di Ankara, Taner Yildiz, è partito per recarsi sul posto. Ha rifiutato di fornire un numero di persone rimaste uccise, né ha confermato una notizia secondo cui 20 minatori sarebbero morti per aver inalato fumo o per ustioni. “E’ un incidente serio, la nostra priorità è raggiungere i fratelli minatori, ogni dato potrebbe essere sbagliato”, ha dichiarato. Il settore minerario turco è caratterizzato da scarse misure di sicurezza. Il peggior disastro nel Paese è stato nel 1992, quando una esplosione di gas uccise 270 lavoratori vicino alla città di Zonguldak.
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