Lagos (Nigeria), 30 apr. (LaPresse/AP) – Le 220 studentesse rapite da una scuola di Abuja, in Nigeria, sono state costrette a sposare i militanti di Boko Haram che le hanno sequestrate. Lo fa sapere l’associazione Forum del popolo di Borno-Yobe. Le ragazze, tutte tra i 16 e i 18 anni, vengono vendute agli estremisti per 2mila naira, equivalenti a 12 dollari, ha detto Halite Aliyu del Forum, citando informazioni in possesso dei genitori delle giovani. Le notizie, ha detto, provengono da abitanti dei villaggi nella foresta Sambisa, sul confine con il Camerun dove Boko Haram ha i suoi nascondigli.
“Le ultime informazioni rivelano che sono state portate oltre confine, alcune in Camerun e in Ciad”, ha aggiunto Aliyu, mentre le notizie non possono essere verificate in modo indipendente. Intanto, dure critiche sono piovute sul governo e sull’esercito nigeriani per non essere riuscito a portare in salvo le ragazze, sequestrate due settimane fa nella scuola, dove erano tornate per sostenere un esame. Cinquanta di loro erano riuscite a fuggire da sole durante il rapimento, ma delle altre si sono perse le tracce.
Una senatrice nigeriana del nordest, Ali Ndume, afferma che il governo abbia bisogno di aiuto internazionale per riuscire a salvarle: “Deve fare tutto il possibile, anche chiedere aiuto esterno, per fare in modo che siano liberate. Più tempo impiegherà a cercarle, più ci vorrà a trovarle e più ragazze e famiglie saranno traumatizzate”. L’incapacità dell’esercito di ritrovare le studentesse ha evidenziato quanto il nordest sia in gran parte fuori dal controllo del governo centrale.
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