Damasco (Siria), 21 apr. (LaPresse/AP) – Le elezioni presidenziali in Siria si terranno il 3 giugno. L’annuncio è stato dato dallo speaker del Parlamento Mohammed Lahham, poche ore dopo che due colpi di mortaio sono caduti nel centro di Damasco, vicino al palazzo del Parlamento, uccidendo cinque persone. Le candidature saranno accettate da domani. Il presidente Bashar Assad punta alla riconferma alla guida del Paese, dove è in corso il conflitto civile ormai al quarto anno, iniziato come rivolte contro il suo regime. Centocinquantamila persone sono morte negli scontri e oltre un terzo della popolazione è stata costretta a fuggire e abbandonare le proprie case.

L’annuncio della data delle elezioni riflette la determinazione del governo di Assad di non cedere alle vicende in corso e di restare arroccato al potere. Le candidature saranno accettate sino al primo maggio. Assad non ha annunciato formalmente la propria candidatura, ma negli ultimi mesi è apparso più volte in diversi luoghi del Paese, in pieno stile da campagna elettorale. “Chiedo ai cittadini della repubblica araba siriana, dentro e fuori il Paese, di esercitare il loro diritto nell’eleggere il presidente”, ha dichiarato lo speaker nei commenti trasmessi in diretta dalla televisione di Stato. I siriani che vivono all’esterno della nazione, tra cui 2 milioni di rifugiati negli Stati confinanti, potranno votare dal 28 maggio, ha precisato Laham.

L’annuncio di oggi era atteso, perché secondo la legge il voto deve tenersi tra 60 e 90 giorni prima della fine del mandato, che per Assad cadrà il 17 luglio. Questo mese il Parlamento aveva approvato una legge che apriva la via, almeno in teoria, ad altri candidati oltre ad Assad. Tra i criteri per la loro ammissione, che abbiano vissuto in Siria negli ultimi 10 anni e che non abbiano altre cittadinanze. Queste regole sono destinate a impedire ai leader dell’opposizione in esilio di candidarsi.

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