Buenos Aires (Argentina), 8 apr. (LaPresse/AP) – Sono stati tutti condannati a pene tra 10 e 22 anni di carcere i dieci accusati in Argentina del sequestro a scopo di induzione alla prostituzione di Marita Veron, diventata simbolo del traffico di esseri umani in Sud America e non solo. Il tribunale provinciale di Tucuman ha emesso la sentenza, nel processo ordinato dopo che i giudici prosciolsero tutti gli imputati a fine 2013, scatenando un’ondata di indignazione. Susana Trimarco, madre della ragazza scomparsa nel 2002 e da allora attivista contro la tratta delle donne, si dice soddisfatta del verdetto, perché è stata “ottenuta un po’ di giustizia per Marita e per tutte le altre giovani”. Le pene più severe sono state inflitte ai fratelli Josè e Gonzalo Gomez, condannati per il rapimento. Tutti gli imputati tranne uno resteranno in carcere in attesa del processo di appello. Maria de los Angeles ‘Marita’ Veron scomparve nel 2002, rapita dalla sua città di Tucuman nel nordovest dell’Argentina, e la madre intraprese indagini personali per trovarla. Le sue ricerche portarono alla luce una fitta rete di criminalità organizzata che gestiva veri e propri bordelli in tutto il Paese, con la complicità delle autorità. Decine di ragazze e donne sono state liberate da allora, mentre che cosa sia accaduto a Marita non è ancora stato scoperto.

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