Torino, 5 apr. (LaPresse) – “Anja era una persona solare, che ho conosciuto in una cena dopo un board di Ap e da lì ha cominciato a raccontarmi cosa era successo a Nassiriya: lei non doveva essere lì, ha sostituito una sua collega. Era una persona che non aveva assolutamente paura di morire: io le dicevo forse che era meglio che mettesse la macchina fotografica al chiodo. Si vantava di dormire con la macchina fotografica. Era l’ultimo premio Pulitzer che Ap aveva in casa”. E’ la testimonianza di Marco Durante, presidente di LaPresse, a Tgcom24, sulla fotoreporter di Ap Anja Niedringhaus uccisa in Afghanistan. “Lei – ha raccontato ancora Durante – era nata come fotografa sportiva e avevamo un progetto, di lavorare insieme sulla Juventus. Ci dovevamo vedere a maggio e ci siamo scritti fino al mese scorso”.
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