Washington (Usa), 3 apr. (LaPresse/AP) – Un ‘Twitter cubano’ per alimentare proteste contro il governo a Cuba. Si tratta di un progetto del governo degli Stati Uniti portato avanti per circa due anni a partire dal 2009, quindi sotto l’amministrazione Obama. Il servizio funzionava solo sui cellulari, in modo da aggirare i rigidi controlli cubani su internet, e si chiamava ZunZuneo, con allusione diretta a Twitter dal momento che il termine nello slang cubano indica il cinguettio di un colibrì. A creare ZunZuneo non la Cia, ma l’Agenzia Usa per lo sviluppo internazionale (Usaid), che vi ha investito circa 1,6 milioni di dollari dei contribuenti americani. Sui dati ufficiali il piano, condotto in assoluta segretezza, compariva sulla voce di spesa di un non ben precisato progetto in Pakistan. Tutto questo emerge da un’inchiesta di Associated Press, che ha ottenuto oltre mille pagine di documenti sullo sviluppo del progetto e ha poi verificato le informazioni con interviste alle persone coinvolte e dati raccolti da database ufficiali e fonti riservate.

COME È NATO ZUNZUNEO E COME FUNZIONAVA. Non è chiaro se il piano sia stato avviato direttamente da Usaid o da Creative Associates International, una società con base a Washington. Ciò che è certo, stando ai documenti, è invece che “un contatto chiave” a Cubacel, la compagnia di telefonia mobile di Stato cubana, ha passato i numeri di telefono di mezzo milione di utenti a un ingegnere cubano che viveva in Spagna, il quale a sua volta li ha forniti a Usaid e Creative Associates. I creatori del ‘Twitter cubano’ hanno usato quei numeri per costituire una base di iscritti. La procedura che era stata pensata era la seguente: all’inizio costruire un pubblico di utenti, soprattutto fra i giovani, con scambio di opinioni su “contenuti non controversi” come calcio, musica e aggiornamenti sugli uragani; in un secondo momento il piano prevedeva, una volta raggiunti numerosi utenti, di spingerli verso il dissenso, introducendo contenuti politici.

LA FINE DI ZUNZUNEO. Stando alle carte, il team ha trovato prove che le autorità cubane hanno provato a tracciare i messaggi di testo del social network e sono riuscite a entrare nel sistema. Usaid riferisce ad AP che ZunZuneo ha cessato di esistere a settembre del 2012, con il termine del finanziamento del governo. Quell’anno il sistema di cinguettii cubano è svanito nel nulla, senza alcuna Primavera cubana all’orizzonte e con il Partito comunista ancora al governo.

PERCHÈ UN SOCIAL SUI CELLULARI. La scelta di puntare sui cellulari è stata dovuta principalmente a due fattori. In primo luogo era un modo per sfuggire ai rigidi controlli dell’Avana sull’informazione e alle restrizioni sull’uso di internet. In secondo luogo va considerato che, da quando Fidel Castro ha ceduto il potere al fratello Raul, Cuba ha provato a rilanciare l’economia e in particolare Raul ha incoraggiato l’uso dei cellulari.

IL SOCIAL RACCOGLIEVA I DATI DEGLI UTENTI. Dietro le quinte i computer di Zunzuneo analizzavano i messaggi di testo e raccoglievano i dati degli utenti, compresi età sesso e orientamento politico. Naturalmente a insaputa degli utenti stessi, che erano assolutamente inconsapevoli che si trattasse di una piattaforma sostenuta dagli Stati Uniti. Nel suo picco, il social network aveva oltre 40mila iscritti.

PIANO SEGRETO, FINANZIATO TRAMITE CONTI ALLE CAYMAN. L’intero piano è stato avvolto da segretezza. Gli organizzatori, per esempio, hanno istituito appositamente una società in Spagna e un’altra alle Cayman, noto paradiso fiscale offshore, in modo che gli spostamenti di denaro non fossero tracciabili. Addirittura neanche i candidati alle selezioni per il posto di ceo delle front company europee furono avvertiti del reale progetto. Una dei candidati, Francoise de Valera, ha detto ad AP che non è stata informata né di Cuba né del coinvolgimento degli Stati Uniti. Stando a un memo del 2010 di Mobile Accord, che è tra i creatori del progetto, la segretezza era fondamentale per il successo della missione a lungo termine. Per mantenere una parvenza di credibilità, inoltre, gli organizzatori di Zunzuneo hanno creato anche un sito e una campagna di marketing. “Le finte pubblicità daranno un’apparenza di impresa commerciale”, si legge su uno dei documenti ottenuti da AP.

OBIETTIVO RIVOLTA CONTRO GOVERNO COMUNISTA. Il fine ultimo di ZunZuneo emerge chiaramente dalle carte. Spingere Cuba “fuori dallo stallo tramite iniziative tattiche e temporanee e arrivare a un processo di transizione verso un cambiamento democratico”. Inoltre si sarebbe dovuti arrivare a “rinegoziare l’equilibrio dei poteri fra Stato e società”.

Il progetto del ‘Twitter cubano’ è stato lanciato poco dopo l’arresto a Cuba nel 2009 del contractor americano Alan Gross, finito in carcere dopo avere compiuto diversi viaggi sotto copertura sull’isola per un’altra missione clandestina di Usaid, mirata a estendere l’accesso a internet usando tecnologie delicate usate solo dagli Stati Uniti. In una dichiarazione Usaid rivendicò la legittimità del lavoro di Gross e dichiarò di essere “orgogliosa del suo lavoro a Cuba per fornire assistenza umanitaria di base, promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e aiutare le informazioni a diffondersi in modo più libero fra i cittadini cubani” che, diceva l’agenzia, “vivono sotto un regime autoritario da 50 anni”.

NON È CHIARO SE SIA PIANO LEGALE MA POSSIBILI CONSEGUENZE SU USAID. Non è chiaro se il progetto di ZunZuneo sia legale in base alla legislazione degli Stati Uniti, che per le operazioni sotto copertura richiede un’autorizzazione scritta del presidente (in questo caso sarebbe Barack Obama) e un’informativa al Congresso. I vertici di Usaid non rivelano chi abbia approvato il programma, né se la Casa Bianca ne fosse al corrente. Il governo cubano, dal canto suo, si è rifiutato di rilasciare commenti in merito. Sicuramente comunque il piano scoperto da AP potrebbe avere conseguenze sull’agenzia Usaid, che da tempo sostiene di non condurre operazioni sotto copertura, e per compiere le missioni umanitarie nelle zone più povere del mondo ha bisogno di fiducia e cooperazione da parte dei governi stranieri.

RITORNO ALLA GUERRA FREDDA? Il piano del ‘Twitter cubano’ sembra riportare indietro le lancette ai tempi della Guerra fredda e della contrapposizione decennale fra Stati Uniti e Cuba. La rivelazione, tuttavia, giunge in un momento storico in cui i rapporti fra i due Paesi sono in parte migliorati e L’Avana ha fatto numerosi passi verso un’economia maggiormente di mercato, aprendo per esempio agli investimenti stranieri e alle attività private.

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