Gerusalemme, 3 apr. (LaPresse/AP) – Israele non rilascerà il quarto e ultimo gruppo di prigionieri palestinesi detenuti nelle sue carceri come aveva concordato in relazione ai negoziati di pace, dicendo di averlo deciso a causa della richiesta di riconoscimento palestinese a 15 agenzie e convenzioni Onu. Lo fa sapere la portavoce della capo negoziatrice israeliana, Tzipi Livni: il rilascio dipende dal fatto che i palestinesi non compiano azioni unilaterali, invece “sono state messe in atto nuove condizioni, quindi Israele non può liberare il quarto gruppo di prigionieri”. Ora le parti devono riesaminare come procedere nei colloqui mediati dagli Usa per tentare di trovare un accordo di pace, ha aggiunto. Il governo israeliano, ha detto la portavoce, stava lavorando per mettere a punto un accordo legato alla liberazione dei detenuti, quando il presidente palestinese Mahmoud Abbas martedì ha firmato le lettere con cui chiedere le adesioni alle Nazioni unite. Abbas, da parte sua, ha dichiarato che la sua azione è stata una risposta al mancato rilascio dei detenuti da parte di Israele, che non ha rispettato un precedente accordo secondo cui avrebbe dovuto liberarli entro il 29 marzo. Gli ha fatto eco oggi il ministro per gli Affari carcerari palestinese, Issa Qaraqe, che in risposta all’annuncio di Israele ha detto: “Israele non ha mantenuto l’accordo sponsorizzato dagli Usa a proposito del rilascio dei detenuti in cambio del fatto che l’Autorità nazionale palestinese non andasse all’Onu”.

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