Buffalo (New York, Usa), 2 apr. (LaPresse/AP) – Si è chiuso con il respingimento delle rivendicazioni di Paul Ceglia il processo in cui l’imprenditore rivendicava parte del pacchetto azionario di Facebook. Il giudice federale statunitense Richard Arcara ha accolto la raccomandazione del magistrato Leslie G. Foschio, che il 26 marzo si è pronunciato a favore del social network e di Mark Zuckerberg, stabilendo che la proprietà non deve essere spartita con Ceglia. Nella causa in corso dal 2010 questi aveva portato in tribunale un contratto del 2003, firmato da Zuckerberg ma che secondo i giudici non era relativo a Facebook. Ceglia affermava invece che il contratto riguardante lo sviluppo di un software prevedesse una clausola che gli intitolava metà della proprietà dello stesso, in cambio di denaro per avviare la compagnia. Gli avvocati di Facebook avevano ammesso la firma del documento da parte dell’allora studente universitaro Zuckerberg, smentendo però che fosse legato alla creazione del social network. Ceglia deve ancora essere processato per accuse di frode, per cui si è dichiarato non colpevole.
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