L’Aia (Olanda), 25 mar. (LaPresse/AP) – All’indomani della decisione dei leader del G7 di cancellare il G8 di giugno a Sochi ufficializzando così ulteriormente l’isolamento della Russia, Mosca tende una mano alle potenze mondiali. “La Russia resta aperta a contatti a tutti i livelli, anche ad alto livello”, ha fatto sapere il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, aggiungendo che la cooperazione con il G8 prosegue a livello di esperti. “Siamo interessati a questi contatti”, ha affermato. Ieri i grandi del G7, riunendosi a margine del Vertice sulla sicurezza nucleare all’Aia in Olanda, hanno stabilito che in risposta all’atteggiamento di Mosca in Ucraina il G8 in Russia non ci sarà e al suo posto si terrà invece un meeting del G7 a Bruxelles. Oggi il summit all’Aia va avanti e proseguono anche una serie di incontri bilaterali, ma al centro non c’è più solo l’Ucraina.
OBAMA PARLERA’ ALLE 16. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in un meeting aggiunto al programma all’ultimo momento, ha incontrato stamattina il presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev, stretto alleato del leader del Cremlino Vladimir Putin. In una dichiarazione congiunta diffusa dalla Casa Bianca non si fa riferimento alla situazione in Ucraina, ma Obama e Nazarbayev si concentrano sulla cooperazione bilaterale sulla sicurezza nucleare e la non proliferazione, tema appunto del summit dell’Aia che era il motivo iniziale della visita di Obama in Olanda. Sempre in giornata Obama avrà altri incontri: un bilaterale con il principe coronato di Abu Dhabi Mohamed bin Zayed e un incontro a tre con la presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, e con il premier del Giappone, Shinzo Abe. È tuttavia probabile che questi due incontri saranno incentrati sulle tensioni in Medioriente e Asia settentrionale più che sull’Ucraina. Per Abe e Park Geun-hye è il primo incontro da quando hanno assunto i rispettivi incarichi. Per le 16 ora italiana è prevista una conferenza stampa di Obama, che domani sera arriverà a Roma.
PROSEGUE RITIRO SOLDATI UCRAINI DA CRIMEA. Intanto giungono ulteriori evoluzioni dall’Ucraina. In Crimea prosegue da ieri sera il ritiro dei soldati ucraini, dopo che il presidente Oleksandr Turchnynov ha ordinato alle truppe di lasciare la penisola annunciando che saranno ricollocate nel resto del territorio ucraino. I militari ucraini hanno lasciato stamattina la base di Feodosia a bordo di bus, scortati dai soldati russi che ieri hanno preso il controllo della base stessa.
SI È DIMESSO IL MINISTRO UCRAINO DELLA DIFESA. E la Rada, questo il nome del Parlamento ucraino, dopo un iniziale rifiuto ha accettato le dimissioni presentate dal ministro della Difesa ad interim, Ihor Tenyukh, e ha approvato la nomina del colonnello generale Mikhail Kovalyov come nuovo ministro. Le autorità di Kiev sono state sommerse dalle critiche per una reazione ritenuta troppo esitante all’annessione della Crimea da aprte della Russia, che è stata formalizzata a seguito del referendum di domenica 16 marzo nella penisola. Parlando in aula, Tenyukh ha respinto le accuse di non avere dato istruzioni chiari ai soldati in Crimea, riservandosi però il diritto di dimettersi. Tenyukh ha sottolineato che “oltre 6.500 fra soldati e loro familiari, di cui 4.300 militari e 2.200 membri delle famiglie, hanno chiesto di continuare a servire nelle forze armate dell’Ucraina e saranno evacuati dalla Repubblica autonoma di Crimea”. Stando ai dati forniti dal ministro, prima dell’annessione della Russia in Crimea si trovavano 18.800 persone fra militari e familiari, il che significa che circa due terzi hanno chiesto di rimanere in Ucraina.
CAMERA USA DISCUTE SU SANZIONI A RUSSIA. Alla Camera degli Stati Uniti riprende oggi in commissione Affari esteri il dibattito sulle sanzioni alla Russia in relazione alla situazione in Ucraina. Dalle 15 ora italiana i deputati proveranno a preparare una bozza diversa da quella approvata ieri in un voto procedurale dal Senato, controllato dai democratici. In Senato l’approvazione finale della misura, che include garanzie all’Ucraina, sanzioni alla Russia e il potenziamento della capacità di prestito del Fondo monetario internazionale (Fmi), dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. I repubblicani alla Camera si oppongono tuttavia alla riforma dell’Fmi, definita non necessaria dallo speaker John Boehner, e non intendono includerla nella loro bozza.
ATTESA PER OBAMA A ROMA: IRONIA SUL WEB. E mentre cresce l’attesa per l’arrivo di Obama a Roma sul web è scoppiata l’Obamania, dopo che l’ambasciata Usa ha pubblicato un video in cui un Obama a grandezza naturale compare in foto accanto ai monumenti più importanti della capitale, un po’ come il nano da giardino del ‘Mondo di amelie’. Due giorni fa sul suo profilo Twitter la stessa ambasciata aveva pubblicato un fotomontaggio in cui si vedono Obama e Francesco Totti uno accanto all’altro. E il tweet recita: “I colloqui informali sono già iniziati… di cosa potrebbero aver parlato, #Totti e il Pres. #Obama?”. Dopo la visita in Italia, l’inquilino della Casa Bianca ripartirà venerdì per l’Arabia Saudita, dove incontrerà re Abdullah. Al centro dei loro colloqui ci saranno Siria e Iran.
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