Jenin (Cisgiordania), 22 mar. (LaPresse/AP) – Tre palestinesi sono stati uccisi a Jenin, in Cisgiordania, nell’operazione dell’esercito israeliano contro un presunto militante di Hamas e negli scontri che sono seguiti. I fatti sono iniziati con un raid israeliano, che l’esercito ha spiegato essere destinato ad arrestare Hamza Abu el-Heija, 22 anni, ricercato per coinvolgimento in sparatorie e attacchi dinamitardi. Il colonnello Peter Lerner lo ha descritto come una “bomba a orologeria”, dicendo che era ricercato perché impegnato nelle ultime fasi di preparazione di un massiccio attacco contro Israele. I soldati hanno circondato la sua casa nel campo di Jenin, ordinandogli di uscire. Quando ha rifiutato, sono entrati nell’edificio e ne è seguita una sparatoria. L’esercito afferma che l’uomo abbia aperto il fuoco per primo, dapprima contro il cane da attacco inviato all’interno e poi contro i soldati, ferendone due. Quando ha tentato la fuga stava ancora sparando, ma i militari hanno risposto al fuoco e lo hanno ucciso. Entro pochi minuti, centinaia di abitanti si sono radunati sul posto, in parte armati, e hanno attaccato i soldati. Questi hanno aperto il fuoco e ucciso due uomini, ferendone molti altri.
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