Mosca (Russia), 15 mar. (LaPresse/AP) – Due persone sono rimaste uccise e altre ferite in uno scontro a fuoco tra nazionalisti e filorussi avvenuto a Khariv, città orientale dell’Ucraina. Lo conferma il ministro dell’Interno, Arsen Avakhov, che sulla sua pagina Facebook aggiunge che 30 persone sono state arrestate. Secondo le notizie riportate dall’agenzia di stampa russa Itar Tass, la sparatoria è avvenuta all’esterno di un edificio occupato da un gruppo di estrema destra.
Intanto si sono arenati i colloqui tra Stati Uniti e Russia sull’imminente referendum che potrebbe portare alla secessione della Crimea dall’Ucraina, ponendo di fatto la regione sotto il governo russo. L’incontro tra il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov e il segretario di Stato americano, John Kerry, si è concluso con un nulla di fatto. La Russia non ha intenzione di invadere il sudest dell’Ucraina, ma intende riconoscere la consultazione di domenica. Posizione opposta a quella di Washington che, invece, non ritiene legittimo il referendum. Una eventuale ratifica da parte di Mosca della secessione della Crimea, ha spiegato Kerry, sarebbe “uno schiaffo in faccia a ogni tentativo di tendere la mano alla Russia”. A spingere verso un accordo di pace è anche il presidente americano, Barack Obama, il quale ha ribadito che “resta la speranza di una soluzione diplomatica”. E il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-Moon ha chiesto di evitare le “scelte affrettate” nei giorni successivi al voto sulla secessione, perché “c’è un grande rischio di una spirale pericolosa e negativa”.
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