Kiev (Ucraina), 4 mar. (LaPresse) – “E’ chiaro che la Russia lavora duramente per creare un pretesto per poter invadere ulteriormente”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry, in visita a Kiev, nel corso di una conferenza stampa. “Non è appropriato invadere un Paese, e comandare quello che stai cercando di ottenere alla fine di una canna di un fucile. Questo non è un comportamento di un Paese del G8, non è il comportamento del 21esimo secolo”. In precedenza Kerry ha camminato nelle strade di Kiev dove più di 80 manifestanti antigovernativi sono stati uccisi lo scorso mese, e ha promesso che l’aiuto degli Stati Uniti arriverà. A Kiev Kerry ha incontrato il primo ministro, il ministro degli Esteri e altri membri del Parlamento. Parlando dopo con i giornalisti, Kerry ha chiesto al presidente russo Vladimir Putin di ritirarsi e ha detto che gli Stati Uniti stanno cercando modi di ridimensionare le crescenti tensioni. Kerry ha fatto distinzioni tra il governo ucraino e quello di Putin. “Il contrasto non potrebbe essere più chiaro: ucraini determinati che dimostrano forza attraverso l’unità, e il governo russo che non ha più scuse, che si nasconde dietro falsità, intimidazioni e provocazioni. Nei cuori degli ucraini e agli occhi del mondo, non c’è nulla di forte in quello che la Russia sta facendo”. Kerry ha aggiunto che le sanzioni contro la Russia sono “non qualcosa che stiamo cercando di fare, sono qualcosa che Mosca ci sta spingendo a fare”. All’inizio della sua visita Kerry si è diretto in strada Institutska. Ha deposto un bouquet di rose rosse per ricordare i manifestanti uccisi nelle rivolte di febbraio. La visita in piazza Indipendenza a Kiev è stata “molto toccante”, ha commentato poi Kerry. “Questi ucraini coraggiosi sono scesi nelle strade per opporsi alla tirannia e chiedere democrazia, ma invece hanno trovato cecchini e sono stati colpiti uno dopo l’altro”, ha detto Kerry. “Gli Stati Uniti riaffermano il loro impegno per l’integrità territoriale dell’Ucraina” e “condannano l’atto di aggressione da parte della Federazione russa”.
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