Culiacan (Messico), 27 feb. (LaPresse/AP) – Centinaia di persone hanno marciato per le strade di Culiacan, nell’ovest del Messico, per chiedere alle autorità di rilasciare il leader del cartello di Sinaloa arrestato sabato, Joaquin ‘El Chapo’ Guzman, e per protestare contro l’eventualità di una sua estradizione negli Stati Uniti. Guzman, hanno spiegato i manifestanti, forniva posti di lavoro a molte persone in zone montuose, particolarmente povere. Alcuni musicisti hanno suonato trombe e gli studenti di scuole superiori in uniforme hanno portato striscioni con su scritto ‘Chapo libero’ e ‘Vogliamo bene a Chapo’. La polizia ha cercato di disperdere i manifestanti, alcuni dei quali hanno lanciato bottiglie d’acqua contro gli agenti. Le forze dell’ordine hanno risposto con gas lacrimogeni e hanno preso in custodia alcuni dimostranti. Culiacan, capoluogo dello Stato di Sinaloa, è la roccaforte dell’omonimo cartello.

El Chapo è considerato da molti osservatori il più potente narcotrafficante del mondo. Per il momento due giudici federali messicani hanno annunciato che l’uomo sarà processato per accuse di traffico di droga e criminalità organizzata. Accuse simili sono state formulate anche dalle procure di quattro Stati messicani e della capitale. Il governo messicano ha fatto sapere che Guzman resterà nel carcere di massima sicurezza e che per il momento non sarà estradato negli Stati Uniti. Intanto un assistente di El Chapo catturato insieme a lui, Carlos Manuel Hoo Ramirez, è stato incriminato per possesso illegale di armi.

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