Sinferopoli (Ucraina), 25 feb. (LaPresse/AP) – Tafferugli in corso in Crimea, regione russofona nel sud dell’Ucraina al centro delle tensioni dopo la fuga da Kiev del presidente ucraino Viktor Yanukovych. Due cortei opposti, uno pro Russia e uno contro Mosca, stanno sfilando per le strade di Sinferopoli e tra alcuni manifestanti sono scoppiati scontri. Per tenere separati i due gruppi sono intervenuti sia la polizia che i leader locali.

A protestare contro la Russia e a sostegno dei leader ad interim dell’Ucraina sono circa 10mila tartari musulmani di Crimea, che hanno sventolato bandiere ucraine e cantato slogan come ‘L’Ucraina non è la Russia’ e ‘Allahu Akbar’. Più piccola invece la manifestazione in favore della Russia. Intanto il Parlamento regionale della Crimea dovrebbe tenere una seduta sulla situazione nel Paese. I tartari di Crimea hanno partecipato attivamente alle proteste contro Yanukovych e covano risentimento contro il Cremlino, dal momento che sono stati deportati in massa durante la seconda guerra mondiale per ordine di Josef Stalin.

“Non lasceremo che il destino della nostra terra venga deciso senza di noi”, ha detto uno dei manifestanti contrari a Mosca, Nuridin Seytablaev, ingegnere di 54 anni. “Siamo pronti a combattere per l’Ucraina e per il nostro futuro europeo”, ha aggiunto. A pochi metri di distanza, separato da alcuni cordoni di polizia, un altro manifestante sventolava una bandiera della Russia. “Solo i russi possono difenderci dai fascisti a Kiev e dai radicali islamici in Crimea”, ha detto Anton Lyakhov, 52 anni.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata