Salt Lake City (Utah, Usa), 19 feb. (LaPresse/AP) – Ha speso 567 dollari per 19 magliette che riteneva indecenti, pur di toglierle dalla vetrina evitando quello spettacolo ai concittadini. È successo a Orem, nello Stato americano dello Utah, e la protagonista si chiama Judy Cox.

La donna stava facendo shopping con il figlio 18enne lo scorso sabato quando, nelle vetrine di un grande magazzino della catena di abbigliamento per giovani PacSun, ha notato delle magliette che ritraevano alcune modelle vestite in modo succinto e in pose provocanti. Cox si è lamentata con il responsabile del negozio e, non potendo ottenere che le t-shirt venissero rimosse, ha deciso di comprarle tutte e 19 spendendo 567 dollari. “Queste magliette oltrepassano chiaramente il limite che viene costantemente spinto davanti agli occhi dei nostri figli da internet e dalla televisione”, ha detto Cox ad Associated Press.

Il presidente della catena PacSun, Gary Schoenfeld, ha scritto in un comunicato via e-mail che “sebbene i riscontri dalla clientela siano importanti per noi, restiamo fedeli alla scelta dei marchi e dei capi acquistabili nei nostri negozi”.

Lo Utah è uno degli Stati più conservatori degli Usa e la maggior parte degli abitanti di Orem appartiene alla Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, che disapprova la pornografia e spinge i propri giovani a vestirsi e a comportarsi in modo semplice. La notizia è stata riportata per prima dal quotidiano Daily herald of Provo.

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