Mosca (Russia), 18 gen. (LaPresse/AP) – Ha mostrato la bandiera arcobaleno simbolo dei movimenti per i diritti dei gay al passaggio della fiaccola delle Olimpiadi di Sochi 2014 ed è stato arrestato. È successo a Voronezh, in Russia, a oltre 900 chilometri dal luogo in cui i Giochi inizieranno il 7 febbraio. Alcune foto ritraggono l’attivista gay, Pavel Lebedev, mentre mostra la bandiera e poi mentre viene immobilizzato dal personale di sicurezza, che lo ha gettato nella neve in attesa dell’arrivo della polizia. Poi raggiunto al telefono da Associated Press, Lebedev ha raccontato di essere ancora trattenuto in una stazione di polizia e di essere sottoposto a interrogatori. “Ospitare qui i Giochi contraddice i principi basici delle Olimpiadi, ovvero favorire la tolleranza”, ha dichiarato, citando l’omofobia crescente in Russia come motivo della sua protesta.
Una legge che vieta la propaganda di “relazioni sessuali non tradizionali” è stata firmata a giugno dal presidente, Vladimir Putin, e ha scatenato un’ondata di proteste in Russia e all’estero, anche in vista della presenza delle Olimpiadi nel Paese. Per tentare di arginare le proteste, le autorità di Mosca hanno quindi imposto limiti al diritto di protestare durante i Giochi di Sochi, che si concluderanno il 23 febbraio. Un decreto presidenziale inizialmente vietava tutte le manifestazioni a Sochi dal 7 gennaio al 21 marzo, ma in seguito il Cremlino ha rivisto la misura e permesso le dimostrazioni in luoghi scelti dal ministero dell’Interno.
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