Gerusalemme, 5 gen. (LaPresse/AP) – “Ora non è il momento di restare intrappolati nel su e giù delle sfide del quotidiano. Non possiamo permetterci il lusso di dilungarci sugli ostacoli che tutti sappiamo potrebbero distrarci dall’obiettivo. Ciò di cui abbiamo bisogno è alzare il nostro sguardo e guardare avanti, tenendo in mente la visione di quale può essere il risultato se andiamo avanti”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, John Kerry, prima di lasciare Gerusalemme per recarsi in Giordania e Arabia Saudita, riferendosi ai colloqui in corso tra israeliani e palestinesi per tentare di raggiungere un accordo di pace. Oggi incontrerà il re giordano, Abdullah II, e quello saudita, Abdullah, e con tutta probabilità discuterà con loro anche della guerra civile in corso in Siria, della preoccupante situazione dell’Iraq e del programma nucleare iraniano. Kerry lascia Gerusalemme dopo tre giorni di lunghi incontri con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, e con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Ieri ha dichiarato che sono stati fatti progressi nei colloqui mirati a mettere pace in Medioriente, sebbene ostacoli significativi debbano ancora essere superati.
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