Dacca (Bangladesh), 5 gen. (LaPresse/AP) – Almeno 17 persone sono morte e 127 scuole usate come seggi sono state distrutte da incendi in Bangladesh, dove sono in corso le elezioni legislative segnate dal boicottaggio dell’opposizione. La premier, Sheikh Hasina, ha respinto le richieste dell’opposizione di dimettersi e nominare un governo ad interim che monitorasse il voto, quindi è stato applicato il boicottaggio. Gli attivisti hanno risposto anche con attacchi, scioperi, blocchi dei trasporti e manifestazioni, in cui dallo scorso anno sono morte almeno 275 persone. Quando il voto era già stato avviato, la polizia nel distretto di Rangpur, nel nord del Paese, ha aperto il fuoco per impedire ai dimostranti di prendere il controllo di un seggio e due persone sono morte. In un episodio simile, nel vicino distretto di Nilphamari, gli agenti hanno sparato su un gruppo di circa venti dimostranti, uccidendone due.

La polizia non ha fornito altri dettagli in proposito, ma il quotidiano Daily Star di Dacca ha riferito che tre vittime appartenevano al partito d’opposizione Jamaat-e-Islami. Un poliziotto è invece stato accoltellato a morte da sospetti attivisti, riportano le autorità. Secondo i media locali, sono almeno 127 le scuole usate per il voto che sono state incendiate in tutto il Paese. Almeno altri cento seggi sono stati chiusi a causa di attacchi, in cui materiali e schede sono stati bruciati, ha aggiunto un ufficiale a condizione di anonimato. Sinora, intanto, l’affluenza alle urne appare bassa e le televisioni hanno mostrato seggi quasi vuoti. Nel distretto di Mirpur a Dacca, in un seggio solo il 25% dei 24mila elettori registrati ha votato nelle prime due ore.

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