Pechino (Cina), 3 gen. (LaPresse/AP) – Le autorità cinesi hanno respinto una richiesta della famiglia di Chen Kegui, nipote dell’attivista cieco Chen Guangcheng, di rilasciarlo dal carcere per motivi di salute. La madre di Chen Kegui, Ren Zongju, ha fatto sapere che il figlio 34enne, detenuto in una prigione nella provincia orientale di Shandong, soffre di dolori acuti allo stomaco. La situazione del nipote dimostra le difficili condizioni che la famiglia di Chen deve affrontare a quasi due anni dalla sua fuga dagli arresti domiciliari. Chen, avvocato autodidatta noto per il suo attivismo contro gli aborti forzati, riuscì a raggiungere gli Stati Uniti a seguito di negoziati ad alto livello tra funzionari statunitensi e cinesi. Verso la fine del 2012, Chen Kegui era stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere per aver affrontato gli ufficiali locali che fecero irruzione nella sua casa dopo la fuga dello zio. Secondo i familiari, l’uomo agì in autodifesa e Chen Guangcheng, che vive negli Usa, ha fatto più volte appello per il suo rilascio. Secondo la madre, Chen Kegui soffre di emicranie da quando fu colpito alla testa durante lo scontro con gli agenti. Il medico del carcere, ha riferito la donna, ha deciso che Chen non ha alcun problema e non deve essere sosttoposto ad alcuna terapia. L’anno scorso l’uomo si era ammalato di appendicite, ma anche quella volta le autorità rifiutarono di rilasciarlo per motivi di salute.
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