Dakar (Senegal), 30 dic. (LaPresse) – Tensione alta in Congo. Alcuni uomini armati hanno attaccato il quartier generale della tv e della radio di Stato (RTNC) a Kinshasa, la capitale, e pare che abbiano preso in ostaggio alcuni giornalisti. Inoltre, secondo quanto riporta Radio France Internationale (Rfi), sarebbero stati uditi spari anche all’aeroporto internationale Ndjili, alle porte di Kinshasa, e nel campo militare di Tshatshi, che si trova a una decina di chilometri dalla sede di RTNC. Segnalazioni di violenze anche a Lubumbashi, capitale della provincia congolese di Katanga. Un portavoce del governo congolese, Lambert Mende, intervenendo in televisione ha annunciato che nei tre attacchi di stamattina sono stati uccisi circa 40 assalitori.
Fonti diplomatiche riferiscono che la situazione sta tornando sotto controllo e la polizia locale ha ripreso il controllo dei punti nevralgici, compresa la torre della tv di Stato. Aggiungono inoltre che l’unità di crisi della Farnesina ha invitato gli italiani in città a non lasciare alloggi e che il ministero degli Esteri italiano è in contatto con le famiglie italiane bloccate in Congo con i bambini che hanno adottato. La ministra Emma Bonino sta seguendo personalmente l’evolversi della situazione tramite l’unità di crisi e l’ambasciata italiana in Congo. Nel Paese diverse coppie di italiani sono bloccate da giorni, insieme appunto ai bambini che hanno adottato, dopo che il governo ha deciso di sospendere le adozioni internazionali di bambini congolesi.
Il Congo è stato teatro di violenze soprattutto nella zona orientale, dove sono attivi diversi gruppi ribelli. Con una popolazione di 66 milioni di persone, il Paese è lacerato dai conflitti da circa 20 anni. Gruppi armati sono prosperati nelle foreste, ricche di minerali, nonostante la presenza di circa 20mila caschi blu delle Nazioni unite.
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