Tel Aviv (Israele), 13 dic. (LaPresse/AP) – È ancora possibile raggiungere un accordo di pace tra gli israeliani e i palestinesi entro maggio. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry dopo due giorni di colloqui con rappresentanti delle due parti. “In questo momento non stiamo parlando di alcuna modifica”, ha detto Kerry durante una conferenza stampa nell’ambasciata Usa di Tel Aviv, dove è arrivato dopo alcune ore di colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. Ieri il segretario aveva incontrato a Ramallah il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas. Quando i negoziati erano ripresi ad agosto scorso le due parti avevano concordato di continuare i colloqui senza interruzioni per nove mesi in modo da raggiungere un accordo finale entro l’inizio di maggio. Finora, però, non ci sono stati segnali di progressi e molti osservatori dubitano che la scadenza possa essere rispettata. “Il nostro obiettivo – ha ribadito Kerry – è ancora, come lo è sempre stato, quello di raggiungere un accordo finale tra gli israeliani e i palestinesi e non un accordo temporaneo”.
Negli ultimi giorni funzionari dell’amministrazione Usa, tra cui Kerry e il presidente Barack Obama, hanno parlato della possibilità di raggiungere un accordo di base, che definirebbe i principali punti dell’intesa finale, ma non i dettagli. Un simile accordo permetterebbe di estendere i negoziati oltre la scadenza di maggio. Un accordo di base, ha sottolineato Kerry, dovrebbe delineare i punti chiave del futuro accordo, tra cui i confini, la sicurezza, la sorte dei rifugiati palestinesi, lo status di Gerusalemme, il riconoscimento reciproco e la rinuncia a tutte le rivendicazioni e pretese. Durante la visita il segretario ha discusso inoltre con i funzionari palestinesi e israeliani di un piano di sicurezza per la Cisgiordania, sul quale sta lavorando insieme al generale John Allen. Questo accordo coprirebbe tra le altre cose anche la questione del confine tra il futuro Stato palestinese e la Giordania.
Funzionari palestinesi rimasti anonimi hanno rivelato che ai sensi del piano Israele continuerebbe a controllare la frontiera per almeno dieci anni e avrebbe una presenza militare nella valle del Giordano. Funzionari israeliani temono che militanti e armi potrebbero attraversare il confine e Abbas ha detto di essere pronto ad accettare una presenza internazionale lungo la frontiera con la Giordania, ma non israeliana. Ieri Kerry aveva assicurato che il futuro accordo “garantirà la sicurezza di Israele e rispetterà pienamente la sovranità palestinese”. Si tratta della nona visita di Kerry nella regione da quando era diventato segretario di Stato a febbraio scorso.
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