Stoccolma (Svezia), 29 nov. (LaPresse/AP) – È giallo sulla cometa Ison. Ieri sera sembrava essersi dissolta nel suo incontro con il Sole, ma oggi gli scienziati stanno studiando immagini scattate da telescopi spaziali per capire se una piccola parte della cometa sia sopravvissuta. L’Agenzia spaziale europea (Esa), che ieri sera aveva dichiarato la morte di Ison su Twitter, stamattina ha fatto marcia indietro, affermando che la cometa “continua a sorprendere”. In un primo momento è sembrato che Ison si fosse sgretolata mentre si avvicinava alla superficie del Sole, ma nuove immagini mostrano una striscia di luce allontanarsi dalla nostra stella. “Sembra che almeno una piccola parte di Ison sia rimasta”, fa sapere Karl Battams, un ricercatore della marina Usa. Ma, avverte lo studioso, anche se questa parte ha un nucleo solido, c’è il rischio che non sopravviva a lungo. Ison era stata osservata per la prima volta da un telescopio russo a settembre dell’anno scorso. Alcuni appassionati ipotizzavano che sarebbe diventata la cometa del secolo, ma la sua luminosità è diminuita con il passare del tempo.

Alex Young, un fisico solare della Nasa, aveva spiegato ieri che la cometa sarebbe dovuta comparire in immagini scattate dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory intorno alle 18 ora italiana, ma quattro ore dopo “non ce n’era neanche una traccia”. Due anni fa una cometa più piccola, Lovejoy, sopravvisse a un incontro ravvicinato con il Sole, ma si sgretolò alcuni giorni dopo. La misteriosa danza di Ison con il Sole ha lasciato gli astronomi perplessi e al tempo stesso eccitati. “Proprio questo rende la scienza appassionante: se sapessimo cosa sta succedendo non sarebbe interessante”, ha commentato Alan Fitzsimmons, astronomo della Queens University a Belfast, in Irlanda del Nord.

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