San Pietroburgo (Russia), 24 nov. (LaPresse/AP) – “La cose più difficili da affrontare sono state l’incertezza, l’ansia e la maledetta paura. Tutti hanno perso peso durante le prime tre settimane, e non per la mancanza di cibo, ma per lo stress”. Lo ha raccontato ad Associated Press Peter Willcox, capitano della nave di Greenpeace sequestrata dalla guardia costiera russa, descrivendo la paura sua e degli altri 29 attivisti portati in carcere senza alcuna idea di quando potessero uscire. La maggior parte di loro, tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro, sono stati rilasciati su cauzione la scorsa settimana dopo aver trascorso due mesi dietro le sbarre. Tutti i 30 devono ancora fronteggiare l’accusa di teppismo per aver protestato contro le trivellazioni petrolifere nell’Artico da parte di una piattaforma di Gazprom.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata