Tegucigalpa (Honduras), 24 nov. (LaPresse/AP) – Urne aperte per le elezioni presidenziali in Honduras. I cittadini sono chiamati a scegliere fra Xiomara Castro, moglie dell’ex presidente Manuel Zelaya che fu deposto con un colpo di Stato militare nel 2009, e Juan Orlando Hernandez, conservatore, del Partito nazionale attualmente al governo.

I sondaggi mostrano un testa a testa fra i due, sollevando timori di contestazioni dei risultati, che potrebbero portare nel Paese ulteriore instabilità. Molti, compresa l’ambasciatrice degli Stati Uniti Lisa Kubiske, hanno invitato entrambi i candidati ad aspettare i risultati ufficiali prima di dichiarare vittoria. Il conteggio potrebbe durare diversi giorni. Nel Paese sono stati inviati circa 250 osservatori internazionali da Ue, Usa e Oas (l’Organizzazione degli Stati americani), per monitorare il corretto svolgimento delle operazioni. L’Honduras, 8,5 milioni di abitanti, affronta problemi di povertà ed è il Paese con il più alto tasso di omicidi al mondo. In base alla Costituzione, la vittoria può avvenire anche per un solo voto; non è previsto ballottaggio ed è il tribunale elettorale a decidere se sia necessario il riconteggio.

Xiomara Castro, 54 anni, è stata in testa nei sondaggi per mesi in quando considerata la candidata del cambiamento, per le sue promesse di intervenire per far calare le violenze e la povertà, che sono aumentate nei quattro anni di presidenza di Porfirio Lobo. Dal canto suo Hernandez, 45 anni, ha riacquistato consenso nelle ultime settimane proponendosi come il candidato della legge e dell’ordine, aspetti prioritari per la maggior parte degli elettori in un Paese in cui operano molte gang impegnate nel traffico di gran parte della cocaina che va dal Sud America agli Stati Uniti. Da presidente del Congresso Hernandez ha promosso una legge che istituisce una forza di polizia militare per pattugliare le strade, in modo da sostituire la polizia nazionale considerata corrotta e spesso accusata di omicidi extragiudiziali.

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