Sarajevo (Bosnia-Erzegovina), 20 nov. (LaPresse/AP) – Il procuratore della Bosnia ha richiesto il nuovo arresto dei 10 serbo-bosniaci condannati per crimini di guerra rilasciati ieri a seguito di una decisione della Corte europea per i diritti dell’uomo (Cedu) di Strasburgo che evidenziava degli errori procedurali. Lo fa sapere l’ufficio del procuratore, spiegando che per i 10 sussiste il pericolo di fuga prima della ripetizione del processo d’appello. Sei dei 10 erano stati condannati per genocidio a pene comprese fra 28 e 33 anni di carcere per avere partecipato all’uccisione di oltre mille persone nel massacro di Srebrenica del 1995, in cui furono uccisi 8mila uomini e ragazzini musulmani. La scarcerazione è avvenuta ieri dopo che la Cedu ha stabilito che i giudici avevano inizialmente violato i diritti umani dagli imputati applicando il codice penale del 2003, più duro, piuttosto che quello in vigore quando i reati erano stati commessi. I familiari delle vittime si sono detti oltraggiati dalla decisione, affermando che è una “sfida alla ragione”.
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