Katmandu (Nepal), 19 nov. (LaPresse/AP) – Si sono chiuse le urne in Nepal, dove 12 milioni di elettori sono stati chiamati a rinnovare l’assemblea costituente, un passo verso la stabilità dopo anni di impasse politica. Il direttore della commissione elettorale nepalese, Nil Kantha Upreti, ha annunciato che l’affluenza ha raggiunto il 70%, un record nella storia del Paese. Nella giornata del voto si sono verificati alcuni casi di violenze: una bomba è esplosa davanti a un seggio di Katmandu, provocando il ferimento di tre persone, due donne e un bambino di 8 anni. “Il bimbo stava giocando con amici nel quartiere e ha sollevato l’ordigno, pensando che fosse una cosa con cui giocare”, ha detto Hemant Pal della polizia, aggiungendo che il piccolo ha riportato ferite gravi.

Nel villaggio di Chamundu, 400 chilometri a ovest della capitale Katmandu, alcuni attivisti dell’opposizione hanno fatto irruzione in un seggio elettorale strappando le schede e la polizia ha sparato in aria per disperderli. Le operazioni di voto sono state fermate in un villaggio nel nordest e ci sono state brevi interruzioni in altri quattro seggi. Alle elezioni si sono presentati candidati di oltre 100 partiti politici. Il Partito comunista unificato del Nepal (maoista) spera di ripetere il risultato delle ultime elezioni e di emergere come prima forza nel Paese. I suoi principali rivali sono il Partito del congresso nepalese e il Partito comunista del Nepal (unificato marxista-leninista).

L’ultima assemblea costituente fu eletta nel 2008, al termine di una rivolta maoista durata 10 anni e a seguito del crollo della monarchia. L’organo è stato tuttavia teatro di continue lotte intestine e non è mai riuscito a portare a termine il suo compito. Di conseguenza il Paese è rimasto senza un’adeguata Costituzione per quasi sette anni. I primi risultati saranno annunciati domani, mentre quelli finali sono attesi entro al massimo 10 giorni.

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