Gerusalemme, 6 nov. (LaPresse/AP) – È molto probabile che il leader palestinese Yasser Arafat sia stato avvelenato. È quanto affermano alcuni scienziati svizzeri in un rapporto di 108 pagine del centro universitario di medicina legale di Losanna, che è stato ottenuto in esclusiva e pubblicato dall’emittente al-Jazeera. Gli scienziati svizzeri, insieme a team francesi e russi, hanno compiuto test sui campioni prelevati a novembre dal corpo di Arafat a seguito della sua riesumazione dal mausoleo di Ramallah. Nei campioni, spiegano, sono stati trovati livelli di polonio radioattivo almeno 18 volte superiori rispetto al normale e gli esperti si dicono convinti all’83% che Arafat con quel polonio sia stato avvelenato. Questa rilevazione, spiegano, “sostiene in modo moderato” che il polonio sia stato la causa della morte.
“I risultati sostengono moderatamente l’affermazione che la morte sia stata la conseguenza dell’avvelenamento con polonio-210”, si legge nel rapporto. Arafat morì in un ospedale francese l’11 novembre del 2004, ma la causa del decesso non è mai stata determinata. Molti palestinesi credono che Israele abbia avvelenato Arafat, accusa che lo Stato ebraico respinge. L’anno scorso un laboratorio svizzero scoprì tracce di polonio-210, un isotopo radioattivo, sui vestiti forniti dalla vedova dell’ex leader dell’Olp. Successivamente vennero prelevati più campioni dalla salma in Cisgiordania.
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