Baghdad (Iraq), 4 nov. (LaPresse/AP) – Dodici persone sono state uccise in attacchi lanciati in diverse parti dell’Iraq. Il più grave è avvenuto vicino alla città di Taji, a circa 20 chilometri a nord di Baghdad, dove una bomba sul ciglio della strada ha colpito due auto civili, uccidendo quattro persone e ferendone altre tre. La strada su cui è avvenuta l’esplosione, riferisce la polizia, è spesso usata da convogli militari. Un duplice attacco suicida ha invece colpito una stazione di polizia nella città settentrionale di Hawija, provocando la morte di due poliziotti e il ferimento di altri sette. I due kamikaze hanno fatto detonare le loro cinture esplosive all’ingresso della stazione. Intanto stamattina un gruppo di uomini armati aveva aperto il fuoco contro un gruppo di impiegati governativi della provincia di Ninive, mentre stavano aspettando l’autobus nella città di Mossul, uccidendo tre persone.
Sempre a Mossul, assalitori armati di pistole con silenziatori hanno ucciso un giudice che pranzava in un ristorante. Infine, in un sobborgo settentrionale di Baghdad due soldati sono stati uccisi da una granata a mano, lanciata contro un posto di blocco. Il bilancio delle vittime è stato confermato da fonti ospedaliere. Le violenze in Iraq si sono intensificate a partire da aprile scorso, raggiungendo i livelli più alti dal 2008. Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dalle Nazioni unite, almeno 979 persone, di cui soprattutto civili, hanno perso la vita a ottobre.
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