Washington (Usa), 29 ott. (LaPresse/AP) – Gli Stati Uniti spiano da decenni i leader dei Paesi loro alleati, proprio come questi stanno spiando “senza alcun dubbio” i funzionari americani. Lo ha dichiarato il direttore dell’Intelligence nazionale Usa, James Clapper, nel suo intervento durante l’audizione alla commissione Intelligence alla Camera. Ha definito la raccolta di dati “una sorta di principio cardine”, per scoprire le reali intenzioni dei leader stranieri. La pratica ha lo scopo, ha spiegato, di assicurare che “quello che stanno dicendo coincida con quello che sta succedendo davvero”, e per capire quali conseguenze le politiche degli alleati avranno sugli Stati Uniti.

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